Io allatto alla luce del sole

Da Tiz

Il 16 gennaio Repubblica di Milano ha pubblicato la lettera di Lisa, mamma di due bimbe di 21 e di 4 mesi. Questa mamma si trovava alla riunione di presentazione della scuola dell’infanzia alla quale aveva iscritto la figlia più grande.

Come molte mamme spesso fanno, aveva portato con sé le due figlie. Quando la più piccola ha iniziato ad agitarsi e lei ha capito che quello di cui aveva bisogno era di attaccarsi al seno Lisa ha fatto la cosa più naturale del mondo: gliel’ha offerto.

A questo punto inizia quella che per me è una cosa scandalosa: la direttrice del circolo didattico la addita interrompendo il discorso e rimproverandola per quel gesto.

Sono rimasta allibita… so benissimo che esistono pudori assurdi nei confronti dell’allattamento al seno, ma che a scandalizzarsi sia una dipendente del servizio pubblico scolastico… lo trovo proprio assurdo.

Lisa continua a raccontare la sua storia, l’umiliazione provata, le lacrime, il sostegno degli altri genitori.

E io mi interrogo su questa società, dove il “film di Natale” propone donne mezze nude e battutine a sfondo sessuale, dove le veline varie ballano ammiccando con occhi, tette e culi, dove le pubblicità televisive sono pervase di donne nude, dove il capo del Governo organizza festini con minorenni (e qualcuno dice pure che sono cose personali, mica affari nostri)… ma dove una donna che allatta dovrebbe appartarsi, coprirsi, vergognarsi.

Mi chiedo perché ci sia ancora gente che, quando fai presente che si tratta di un gesto naturale, ribatte dicendo che anche defecare o ruttare o scorreggiare sono gesti naturali, paragonando queste cose al bisogno di un bambino di essere nutrito (non solo di latte, ma anche di attenzione e coccole, visto che il seno soddisfa anche questi bisogni).

Io ho allattato i miei figli praticamente ovunque, soprattutto Febe perché l’aiuto del mei tai mi ha permesso di farlo anche nelle situazioni più disparate, ad esempio mentre camminavo tornando da scuola coi bambini, tra gli scaffali del supermercato facendo la spesa, durante la Messa… Ma anche in ristorante o durante i corsi di preparazione al Battesimo con il Parroco, o in Consiglio di Istituto, del quale faccio parte come rappresentate dei genitori e senza suscitare reazioni scandalizzate, né da parte degli altri genitori, professori, maestre o del Dirigente Scolastico.

Esibizionismo? No. Allatto in maniera discreta, senza nascondermi, ma senza esibirmi. Certo, lo ammetto, un po’ di aria di sfida la sento dentro… non capita spesso di vedere madri che allattano i loro figli e io voglio dare il mio contributo, seppur piccolo, a questa causa, facendo vedere che si può fare.

Perché è giusto che una donna possa sentirsi libera di muoversi, di uscire, di continuare la vita che faceva prima di diventare mamma, portando con sé il suo piccolo, allattandolo a richiesta (perché sennò l’allattamento non funziona), senza sentirsi un’aliena o, peggio, una persona poco gradita.

Se incontrerò sulla mia strada persone la cui sensibilità potrà essere urtata dal vedere la mia piccola attaccata al mio seno… bhè, li inviterò senz’altro a spostarsi in un luogo più appartato finché non avrò finito!

L’iniziativa di Genitori Channel, in gemellaggio con gli Stati Uniti, si è svolta tra il 5 e il 9 luglio 2010; penso che, data l’importanza dell’argomento trattato ogni contributo, anche ritardatario, sia bene accetto!


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