Giunto al sesto lavoro, Woody Allen si distacca dai toni spudoratamente comici delle commedie antecedenti per affrontare temi più riflessivi senza comunque rinunciare allo humour, affilato come non mai. Sullo sfondo delle battute e delle gag memorabili si staglia la sottile analisi psicologica dei personaggi e del contesto sociale in cui si muovono. In primo piano, sotto i riflettori, la figura di Alvy – interpretato dallo stesso Allen – il quale si rivolge direttamente allo spettatore utilizzando l’espediente del camera look, per indurlo a una riflessione comune sul tema centrale del film: il rapporto di coppia e i suoi risvolti sentimentali, sessuali, sociali. Come a rilevare la necessità di superare gli spazi ristretti dell’Io imposti dal setting psicoanalitico.
Un tale va dallo psichiatra e dice: “Dottore, mio fratello è pazzo, crede di essere una gallina”. Il dottore gli fa: “Perché non lo interna?”, e quello risponde: “E poi, a me, le uova chi me le fa?”. Beh, credo che corrisponda molto a quello che penso dei rapporti umani. E cioè che sono assolutamente irrazionali, e pazzi, e assurdi… ma credo che continuino perché la maggior parte di noi ha bisogno di uova”.
Io & Annie (Annie Hall), di Woody Allen, con Woody Allen, Diane Keaton, Janet Margolin, Shelley Duvall, Christopher Walken (Usa, 1977, 93’). Giovedì 12 luglio 2012, ore 21,10, La7D.