No, non voglio parlare del celebre film di Woody Allen del 1977.
Mi interessa invece dire qualcosa dell'affascinante signora che vedete ritratta qui a fianco: Annie Fischer, per me una delle più grandi pianiste delle scorso secolo.
Ci sono figure che, attraverso chissà quali combinazioni alchemiche, riescono a diventare parte della nostra esistenza come le persone che ci circondano giorno per giorno: presenze familiari con le quali si ha l'impressione, certo assurda ma nondimeno irresistibilmente convincente, di riuscire ad instaurare un dialogo che va al di là delle barriere di spazio, di tempo, di lingua, di occasioni.
Per me Annie Fischer è appunto una di queste figure.
A questo link trovate l'articolo che ho scritto per Pianosolo, un piccolo e insufficiente omaggio a un'artista la cui musica fa - puramente e semplicemente - bene all'anima.