Io e gli ebook: una relazione molto complicata
Creato il 25 aprile 2012 da Nicky
@NickysBooks
A passi incerti, a poco a poco, anche qui in Italia il futuro si avvicina, la tecnologia si diffonde e ormai anche da noi l'ebook sta prendendo piede. Le quote di mercato sono ancora molto basse, ma in costante crescita, segno che sempre più lettori si stanno convertendo alla lettura digitale.
Ma qual è il mio rapporto con gli ebook? La risposta è molto semplice: pessimo. Sono svariati i motivi che non mi fanno piacere questo tipo di supporto, alcuni dei quali forse sono persino privi di logica, ma pur sforzandomi proprio non riesco a farmi piacere questo nuovo mondo. La mia non è una posizione aprioristica né sono una seguace del luddismo, è solo che non fa per me. Ci ho provato, ma ho miseramente fallito.
Ricordo che un paio d'anni fa, sull'autobus accanto a me, sedeva una turista americana completamente immersa nella lettura grazie al suo Kindle. Io, curiosa come una scimmia, sbirciavo per cercare di capire quale fosse il libro (cosa impossibile) e soprattutto per capire se quel aggeggio capace di contenere migliaia di libri potesse fare al caso mio. Da quel giorno la mia curiosità è andata crescendo e, quando lo scorso autunno mi sono stancata di stampare gli ebook che ricevevo per uno stage (la copisteria sotto casa ancora mi ringrazia), ho acquistato un tablet. La mia prima lettura è stata "La donna in gabbia" e, mi vergogno un po' ad ammetterlo, non l'ho ancora terminata. Il romanzo mi piace molto eppure questo benedetto schermo è di troppo. Non riesco a proseguire nella lettura, è come se ci fosse una barriera invalicabile, come se non riuscissi a sentire il libro, è come se stessi leggendo a distanza. Perché la verità, nuda e cruda, è che io AMO i libri, quelli di carta, quelli veri, sfogliabili tangibili. E non è per l'odore della carta (il mio olfatto è pessimo, perciò io non so nemmeno come sia l'odore della carta), è per il piacere unico di tenere fra le mani un libro, poterlo sfogliare, averne cura come se fosse un tesoro.
Perché io i libri li vivo, li amo non solo per quello che racchiudono e raccontano, li amo anche come oggetti. Mi piace vederli belli ordinati nella mia libreria; mi piace l'idea di averli lì a portata di mano; mi piace doverli sfogliare, magari per ore, per cercare quella citazione che tanto mi aveva colpito. È follia, ne sono consapevole, ma non potrei mai farne a meno. E dire che io sono un'appassionata di nuove tecnologie (quando entro in un Apple store sembro una bambina in un negozio di giocattoli, mi luccicano gli occhi), eppure io e gli ebook viviamo su mondi separati. Ne riconosco, ovviamente, gli indubbi pregi: sono pratici, salvano spazio vitale (casa mia, come quella di qualsiasi lettore, è sommersa dai libri), sono ecologici. Credo che soprattutto per la manualistica o per i dizionari siano assolutamente eccezionali, ma se voglio immergermi in un altro mondo continuo a preferire la carta. Non fraintendetemi, non sono un'estremista del libro cartaceo, non credo che gli ebook siano il male, anzi, li ritengo una bella novità nel mercato editoriale che ha dato respiro soprattutto ai piccoli editori. Spero solo che le due realtà possano continuare a convivere, anche il giorno in cui la lettura digitale si sarà diffusa definitivamente, così che un lettore possa scegliere in totale libertà il supporto che più fa per lui. Per questo mi "spaventano" un po' i "fondamentalisti della tecnologia", quelli secondo i quali chi legge ancora libri di carta è un povero mentecatto ancorato al passato e che non si apre al progresso. Ebbene sì, sono antiquata: per alcune cose mi piace rimanere legata al passato, non penso ci sia niente di male. E soprattutto una cosa non esclude l'altra.
E voi? Vi siete già convertiti al digitale oppure siete come me, attaccate con le unghie e con i denti alla carta? Qual è il vostro rapporto con gli ebook?
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