Credo di soffrire di un'allergia agli happy end. Forse perché nei film strappalacrime - le cosiddette americanate - tutto si conclude con il primo bacio. E poi? L'idillio dura poco, poi inizia la vita vera. Stare in coppia significa condividere alti e bassi, cedere alla passione e litigare furiosamente, crescere insieme e dividere progetti. Stare nel mondo, più in generale, è più o meno lo stesso: significa vivere alti e bassi, affrontare le scelte con passione ma anche gestire momenti di dolore e rabbia, crescere e avere il coraggio di mettersi in gioco in progetti ambiziosi. Questo i film non lo fanno mai vedere. Ti raccontano che la vita è tutta colori pastello, narrano le "tragedie" (dal fidanzato/a-che-ti-lascia alla morte di una persona cara) nella prospettiva di chi le ha superate. Non mi piace. Sarà per questo che ho scritto solo storie tristi, e quelle che lo erano meno le ritengo troppo banali per spendere tempo a metterle su carta. Se il mio scrivere forsennato si limita a postare su questo o quel blog (o microblog, all'occorrenza), è perché ancora non ho trovato la mia via di mezzo ideale.
(continua... forse)