Io e le mie ossessioni #03 - Cosa vuoi fare da grande? Cameron Diaz in L'amore non va in vacanza
Creato il 12 giugno 2015 da Sofasophia
@SofasophiaBlog
Nonostante io ami profondamente il cinema, inteso come settima arte, non trovo una viscerale necessità di andare al cinema, inteso come luogo di proiezione ad alta qualità visiva e sonora farcito di gente starnazzante e colpi di tosse a catena. Vi sembrerà un discorso ipocrita se considerate che vado al cinema di consueto almeno una volta a settimana, ma la verità è che ciò che mi spinge a perorare questa tradizione è qualcosa che si discosta dalla mera passione e che si avvicina di più al sempreverde terreno delle mie "manie".
Amo le pubblicità a inizio film. Ecco svelato l'arcano.
Tutto qui? Bè considerando che tra una stanza affollata di gente rumorosa e il mio divano mi paia superfluo svelare dove ricada la mia preferenza in fatto di luogo favorito per vedere un film, direi che sì è più o meno tutto qui.
Ovviamente ci sono anche altre ragioni che mi spingono a recarmi al tempio della settima arte e confesso che il fatto di averlo letteralmente sotto casa è una delle più influenti, ma non sono da sottovalutare nemmeno i popcorn caldi e l'odio ribollente nel dover attendere l'uscita in dvd di un film per poterlo vedere.
Questa passione per i promo a inizio film ha antiche radici, infatti non mi vergogno a confessarvi che il mio sogno da piccolina era diventare una regista di trailer. Sì, ero una bambina un po' sui generis, ma vi dirò di più, ancora oggi, che nella vita faccio tutt'altro, mi incanto rapita a guardare Coming Soon.
Cosa mi piace tanto dei trailer?È un connubio di elementi: innanzi tutto il ritmo e il dinamismo, il fatto che in meno di una manciata di minuti venga raccontata una storia, l'enfatizzazione data agli avvenimenti salienti e il giusto contrappunto tra le scene, lo stuzzicare lo spettatore con qualche allusione per poi lasciarlo a bocca asciutta sul più bello creando quel desiderio di appagare la propria curiosità. Il gioco di tirare la pietra e nascondere la mano che anima il marketing della distruzione. Io ne sono una vittima consapevole e consenziente. Amo farmi intrigare da una storia solo accennata, mettere in moto l'apparato illusorio sul destino di quella pellicola, inventare ipotesi e creare aspettativa. Giocare con la fisiognomica degli attori visti di sfuggita per solleticare la memoria e attribuirgli un nome e una filmografia.
Aspettare l'uscita del film è un po' snervante soprattutto per chi, come me, è allergico alle attese, si viene, però, poi ripagati con la soddisfazione di veder appagati tutti gli interrogativi suscitati dal promo. Delle volte alcuni trailer sono più belli e promettenti degli stessi film, ma d'altra parte guai se fosse il contrario, è proprio la loro funzione quella di saper vendere il prodotto, a prescindere dalla qualità dello stesso. Sono uno degli ultimi baluardi dell'originalità, la gara per generare un prodotto che spicchi tra la massa accende la creatività e porta a generare un gioiellino funzionale al film ma in qualche modo a sé stante.
È per questo che li amo perché sono prodotti unici in grado di conquistarsi l'attenzione e se aggiungiamo la possibilità di poterli vedere su uno schermo gigante con un audio super performante capirete il perchè io al cinema ci vada spesso e sempre in morboso anticipo.
Vi piacciono i trailer? Avete qualche ossessione o mania legata al cinema?
Scrivetemelo qua sotto!
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