Io e le storie tese

Creato il 15 maggio 2013 da Cannibal Kid
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Elio e le Storie Tese “L’album biango” Quando si parla di Elio e le Storie Tese, bisogna fare due discorsi separati. Uno per quanto riguarda le musiche, l’altro per quanto riguarda i testi. A proposito dei secondi, li adoro. Sono spesso e volentieri geniali e negli ultimi tempi sono tornati a rispolverare delle vere e proprie pirle, pardon perle di saggezza. A proposito della loro musica, dipende un po’ dai brani, non sempre mi entusiasmano. Sono musicisti bravissimi, per carità, tecnicamente non si discutono, ma a me della tecnica non è mai fregato nulla. Anzi, quelli tecnicamente troppo bravi mi stanno pure sulle balle. Ho sempre preferito i Kurt Cobain: non dei mostri a livello di tecnica, ma capaci con un solo riff di chitarra di spazzare via decine di virtuosi come i vari Slash o Carlos Santana di turno. Fatta questa distinzione, com’è questo Album biango degli Elii? Divertente. “Bravo Cannibal, se non c’eri te che ce lo dicevi, non ce lo saremmo mai aspettati.” Allora specifico un po’ di più: è molto divertente a tratti, è musicalmente interessante a tratti, e diciamo che i brani più divertenti a livello di testi sono anche quelli più riusciti a livello musicale. Le due cose questa volta vanno a braccetto. Poi non è tutto oro quello che luccica, non tutti i brani sono a livelli altissimi, qualcuno è chiaramente un riempitivo, per quanto simpatico. In pratica, non si ride per un’ora intera, ma comunque non ci si può lamentare troppo. Gli Elii sono tornati e sono in buona forma. Ce lo avevano già mostrato al Festival di Sanremo, dove erano un po’ i migliori in gara ma non è che ci vada molto, e qui ce lo confermano.
I vertici dell’album sono raggiunti dai brani già noti, come la spassosa “Dannati forever”, il lampo di genialità assoluta de “La canzone mononota” e soprattutto l’epica, grandiosa, e condividibilissima “Complesso del Primo Maggio”. Perché condividibilissima? Perché la musica balcanica ci ha rotto i coglioni! E in generale la “musica da Primo Maggio” tutta ci ha rotto i coglioni!

“Tutto qua? Il meglio è quanto già conosciamo?” In parte sì, ma qualche altra chicca all’interno dell’album biango la si trova eccome. La mia preferita in assoluto è “Una sera con gli amici”, con una musica super retrò da canzonciona doo-wop anni ’50 e un testo che sembra essere scritto con la stessa penna ispirata di “Servi della gleba” e delle loro vecchie hits. Niente male anche il pezzo “Come gli Area” che prende amichevolmente per il culo gli Area e suona… come gli Area. Mentre è inutile lo strumentale che lo apre, “Reggia (Base per altezza)” suonato insieme agli stessi Area. Simpatica poi “Luigi il pugilista”, una esilarante parodia dei brani strappalacrime, che però a livello musicale si adagia troppo proprio sui ritmi delle canzoni che prende in giro. Alla fine con gli Elii va sempre così. Le musiche sono valide, suonate in maniera impeccabile, però non riescono a smuovermi del tutto. I testi invece sono (almeno in alcuni casi) grandiosi, spettacolari, servono a darti l’allegria. Giudizio finale? Vediamo soprattutto il biango, non il nero e quindi pollice su per un disco che è davvero… Divertente. Lo potevate immaginare anche senza la mia recensione, che non è stata divertente quanto il disco, però oh, quando ci si confronta con i Maestri non è mica facile risultare comici come loro. E adesso comunque basta, perché questa recensione ormai ci ha rotto i coglioni! (voto 6,5/10)


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