Spesso si ha un sogno e non si sa di averlo. Strano ma vero, sì perché anch’io non sapevo di aver un sogno nascosto. Di che sogno parlo? Aver un camper.
Ora ve lo racconto.Non ero mai entrata in un campeggio finché un giorno mi capita; non era affatto di lusso, abbastanza normale se non proprio spartano come si usa dire spesso adesso.
Abituata alle vacanze in casa o magari di una settimana in hotel o bungalow in residence, non mi era mai balenata l’idea di trascorrere le ferie in un campeggio, finché…
1994.
Alcuni amici che avevano una roulotte mi chiamano e mi invitano a trascorrere un fine settimana da loro, in campeggio
vedrai che ti trovi bene, i bambini saranno liberi di giocare e poi… siamo vicini al mare, vieni?
Vado, anzi andiamo.
Trascorso il fine settimana ce ne torniamo a casa, io pensierosa e contenta.
Qualche tempo dopo, i miei amici mi avvisano che una roulotte vicina a loro si trova in vendita ed ha una veranda nuova di zecca… ci penso, poco ma ci penso;
poi vado, l’acquisto e ci trascorro la prima vacanza.
La prima settimana se ne va insieme ad una parte di scetticismo, la roulotte non è una casa, il bagno non è comodo come a casa e insomma se piove si sente tanto rumore…
non credo che il tutto sia cosa buona per me.
2007.
Dal quel lontano 1994 sono trascorso numerose vacanze in quel campeggio.
Già, numerose vacanze, esattamente 14, poi fine.
Perché? Semplicemente perché il campeggio si è trovato nelle condizioni di dover chiudere e proprio in un mese di luglio, quindi in prossimità delle vacanze, lasciando noi e tanti altri in balia di mille interrogativi… tornare a casa oppure cercare altro? Sì perché dopo un anno di lavoro, le vacanze per me sono sacrosante.
La cosa certa è che in quel campeggio non si può tornare, anzi sì… si può tornare per prendere i nostri bagagli e quanto abbiamo nel tempo collocato, costruito.
Una volta a casa mi metto alla ricerca di una soluzione che possa soddisfare le nostre esigenze, ma siamo pur sempre nel mese di luglio, anzi… oltre la metà.
Riesco a trovare un campeggetto vicino Rimini, un po’ più su di qualche chilometro: qualcuno ha rinunciato alla casa mobile e la proprietaria la rende disponibile a patto di una caparra immediata e sostanziosa: accetto.
Ma… non avevo fatto alcuni conti con il destino. Già!
Una settimana circa dopo il versamento, riceviamo un’eredità a quattro zampe: Lillo dovrà trascorrere le vacanze con noi.
Avviso il campeggio ma ricevo un NO, il cane non può venire nella casa mobile e la caparra oramai è andata…
Nell’immediato devo risolvere di nuovo un altro “problema”: Lillo che affatto non lo è per me ma che sembra esserlo per altri; trovo una pensioncina per cani nei pressi del campeggio, telefono e la signora mi invita a visitarla, quindi si parte e lui fa il suo primo viaggio lontano; arrivare e scoprire la gentilezza e disponibilità di persone mai viste è stato tutt’uno, mi convinco e lo lascio;
in fondo si tratta solo di dieci giorni… e poi siamo vicini, e poi la signora ha il mio numero di telefono e… mentre faccio tutte queste considerazioni, Lillo inizia a giocare con i nuovi amici.
Menomale!
Tornata al campeggio, inizia la vacanza per i dieci giorni stabiliti; l’ansia per Lillo non ci abbandona ma si cerca di non pensarci.
Dalla veranda della “nostra” casa mobile si vede un andirivieni di persone, roulotte e camper; stanno fermi tre o quattro giorni e se ne vanno per nuove destinazioni. Noi no.
Li osservo, osservo i loro a volte lenti ed a volte rapidi spostamenti; mi chiedo come facciano a dormire sulle ruote… come si possa cucinare in spazi così ristretti e… insomma no;
il camper così non fa per me, ancor meno una roulotte da trainare…
io stavo bene in quel campeggio, dove avevamo la nostra casetta… porca trottola!
Una sera arriva un camper, scende la famigliola ed i loro cani.
Un sussulto… ecco. Proprio un sussulto.
Forse potrebbe essere la soluzione adatta, ci penso ma non ne sono troppo convinta.
La vacanza finisce e si deve tornare a casa; Lillo saluta i suoi nuovi amici e via.
Lillo ora ha la nostra casa come sua dimora perché così è stato deciso; quindi il “problema” vacanza si riproporrà nel tempo.
2008.
Una passeggiata al mare, un lungomare con dei camper fermi mi riporta alla mente quella famigliola con i cani visti l’estate precedente.
Ma non è questo il punto: scoprire che si può dormire in riva al mare è una gran cosa. Non ci avevo pensato; sì ma sempre su ruote si tratta.
No, il camper proprio no. Vedremo.
Nonostante siamo a gennaio, decidiamo di fare visita ad alcuni rivenditori di camper; quel pomeriggio piovoso ne avremo visti cento forse, o forse troppi perché a me l’idea proprio non piaceva ancora;
addirittura ci viene consigliato di acquistarne uno piccolo e mandare i figli in albergo…
Comunque ne vediamo talmente tanti che mi stanco addirittura da abbandonare l’idea finché entriamo nell’ultimo concessionario, e preciso l’ultimo.
Il venditore ci chiede cosa cerchiamo davvero, quanti siamo e altre domande di rito, quindi ci indica tre camper in vendita e secondo lui con tipologia adatta a noi: salgo su uno e mi guardo attorno: non ne sono più scesa.
A tutt’oggi non so ancora cosa abbia colpito il mio cuore, cosa sia stato a far scoccare quella scintilla tra me e SBrigolo… ma so perfettamente che l’ho davvero amato dal primo momento.
Il 28 gennaio 2008 è entrato nella nostra famiglia, se vogliamo dirla tutta è stato “per colpa” di Lillo, ma ora che proprio Lillo non c’è più fisicamente SBrigolo ci accompagna sorridente in ogni viaggio;
Lillo è stato la causa, senza di lui forse SBrigolo non sarebbe stato con noi, chissà… ma è andata così e ne sono felice, peccato che lui non ci sia più ma con noi ha visitato vari luoghi e tutto per merito suo. (o per colpa?)
Grazie Lillo!
Oggi.
Sì oggi, domani e dopodomani… finché sarà possibile, credo proprio che non ci separeremo mai, avete presente quando si dice “finché morte non ci separi”? ecco, qualcosa di molto simile.
Adesso non c’è Lillo e con noi viene Alice, di lei si sarebbe innamorato, sono sicura che inconsciamente proprio Lillo ci ha “costretti” perché sapeva che poi… sarebbe andata a finire così.
So di esser strana… del resto chi non lo è?
Ma se dico che SBrigolo sorride… lo fa davvero, ogni volta che si mette in moto.
Questi siamo io e il mio camper, io e SBrigolo!
E voi? Perché avete il camper, se lo avete, o la roulotte?
Raccontatemi com’è andata