Dell'Operazione Vitruvio abbiamo già parlato qui. Torniamo volentieri sull'argomento pubblicando questa lettera. Sappiamo per certo che può fungere da modello e da paradigma perché questo è quello che passano migliaia di commercianti ed operatori economici a Roma.
Nel 2010, a seguito di ampliamento locali, procedo a richiedere l’aggiornamento del Nulla Osta Tecnico Sanitario che avevo già ottenuto anni prima senza alcun problema. Premetto che la mia struttura è davvero all’avanguardia in termini di attrezzature, applicazioni, procedure, stigliature, etc., situazione peraltro certificata anche da altre strutture ASL (siamo sottoposti a circa 12 controlli diversi, tra ordinari e straordinari, tra cui NAS, VVFF, ASL, FINANZA, COMUNE, SPRESAL…). Ricevo quindi, dopo molte sollecitazioni e dopo essermi affidato ad un architetto per lo svolgimento della pratica, una visita ispettiva da parte dello SPRESAL della ASL RM E che, dopo aver sollevato una infinità di eccezioni se ne vanno ma non prima di avermi invitato a contattarli su un numero cellulare per maggiori informazioni. Incuriosito ed irritato, decido di chiamare l’ispettore che mi indica immediatamente un riferimento di una ditta terza che si occupa di sbrigare appunto queste pratiche. In pochi minuti vengo contattato dalla ditta in questione che si offre di risolvere il problema. Mi fanno un preventivo di spesa dichiarando, testualmente, che loro hanno un buon rapporto con F. (F. è uno dei personaggi chiave dell'operazione Vitruvio, qualche indizio lo trovate qui) e che in brevissimo verrà risolto tutto. Iniziano tutte le pratiche necessarie, rilievi, visite mediche, certificazioni. Nel frattempo ricevo un’altra visita da parte di un altro settore della ASL RM E che mi sanziona per non aver adempiuto al rinnovo del NOTS. Cerco di contattare la ditta che si occupa della pratica di NOTS avvertendoli che ho una ispezione straordinaria ma non ricevo risposta e anzi si negano al telefono. Affido l’incarico esplorativo ad un altro professionista che prova a contattare lo SPRESAL e mi viene risposto che la mia pratica è incagliata.
Mi chiedo quindi quale sia il problema e per le vie brevi mi viene risposto che vi era necessità di velocizzare il tutto. Al mio rifiuto noto che ho sempre più difficoltà a definire la pratica ed anzi lo SPRESAL mi comunica che la documentazione è insufficiente. Alle mie rimostranze mi viene addirittura intimato che se non provvedo a chiudere la questione nel più breve tempo possibile rischio la chiusura.Lo scorso mese di Dicembre ricevo una ulteriore ispezione da parte della ASL che mi sanziona (per la seconda volta) per la mancanza di NOTS.
Ora ho interessato un legale e porterò il tutto all’attenzione della Procura della Repubblica. Credo che cmq sia di vostro interesse avere queste informazioni. Ho omesso nomi, date e riferimenti in quanto oggetto di un procedimento legale.
Per date precise, copie documenti, riferimenti identificativi vi rimando, laddove richiesto, a richiedermi maggiori informazioni che in questa sede, per motivi di brevità, non ho menzionato.
Laddove voleste pubblicare la mia testimonianza, per la quale sono e sarò sempre disponibile, vi chiedo soltanto di omettere i miei riferimenti che rimangono però a disposizione di eventuali richieste dell’autorità giudiziaria.
-RFS