Io, fosse per me, mi trasferirei anche ora.

Da Chiara Lorenzetti

Non mi capacito di come nel 2014, dopo le guerre, la fame, le violenze, in un’epoca che, seppur in crisi economica, gode di salute, istruzione, cultura, globalizzazione, ancora si stia a litigare tra Nord e Sud d’Italia.
In un’epoca in cui il latte arriva dalla Germania, il riso dalla Cina, i vestiti anche, i pomodori dalla Campania, le auto dal Piemonte, le arance dalla Calabria, ecc….ecc….ecc…., dove ti basta accendere un computer per essere ovunque e godere di quell’ovunque; in un mondo aperto, senza barriere, ancora si debba stare a sentire che il nord d’Italia è il nord operoso e il sud d’Italia è mafia, ‘ndrangheta, truffa.
Non voglio fare un elenco degli ultimi fatti, ma per chi ha attenzione alle notizie sa che la mafia si è in buona parte trasferita al nord, che la città con maggiore evasione fiscale è  Milano, che le truffe sono uguali ovunque.
Quello che non sopporto è  l’atteggiamento di supponenza che il settentrionale ha nei confronti del meridionale, molto spesso senza avere mai studiato la storia, i fatti accaduti, le cose nascoste, le violenze, il razzismo. A tale proposito, esaustivo è il libro  Terroni di Pino Aprile .
Davvero il settentrionale si sente più furbo ed intelligente del meridionale mentre costruisce un carro armato di cartone inneggiando all’indipendenza del Veneto? Davvero si sente superiore quando si dichiara, dopo essere stato arrestato, prigioniero di guerra?

Sono piemontese di nascita e discendenza.
Ma dopo aver visitato più volte il sud, dopo aver avuto la fortuna di conoscere uomini e donne meravigliose del sud, ricchi di cultura, spirito, intelligenza, giovani con voglia di fare, inventiva, amore per la vita e per la loro terra; dopo aver toccato il mare del Sud, le bellezze artistiche, la storia profonda che sprigiona la terra, il calore delle pietre; dopo aver seduto alla tavola dei meridionali, gente del sud, accogliente, calorosa, amante del buon cibo, della lentezza, della convivialità; ecco, dopo aver incontrato il sud, posso dire, che “io, se fosse per me, mi trasferirei anche ora”.

A fine di questo mio scritto è naturale che ho generalizzato. Tutto il mondo è paese e lo stupido c’è al sud come al nord, così come il truffatore, l’ignorante, lo stolto, il furbo e il saccente; conta saper discernere e smetterla, una volta per tutte di portare avanti una lotta interna che non ha mai portato, né porterà a nulla.

Chiara 



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