Che poi uno pensa che per parlare d’amore si debba aver studiato o saperne di vita più della vita stessa. O aver sofferto ed essere morto mille volte dentro, per parlarne forte, più forte degli altri.
Che poi uno pensa che per farsi innamorare, ma intendo proprio dentro, si debba costruirsi, inventarsi, modellarsi e si debba forzare, inseguire, urlare, implorare, instancabile moto perpetuo. O si debba mettere il rossetto o tingersi la giacca del colore degli occhi per non stonare con le emozioni.
Io penso, spesso, ma questa volta no.
Io, quando parlo dell’amore, aspetto.
E se voglio farti innamorare di me, io, io faccio me stessa.
E se ti innamorerai di me, sarò proprio io quella che vuoi e non altro da me.
Che l’amore, come la vita, è un passare lento nel deporsi di un abbraccio.
Chiara