Digressioni letterarie -
Io, me e i libri.
Il mio rapporto con i libri è complicato, un pò come con la musica.
Ne ho alcuni preferiti, come tutti, alcuni odiati, forse non come tutti.
Ho periodi di lettura intensa e altri di stasi; ora sono in questa fase. Stasi.
Ho due libri in lettura: L’inventore della luce, di Samantha Hunt e Il libro delle anime, di Glenn Cooper.
Non riesco ad andare avanti.
Il primo l’ho sospeso quasi un anno fa in un periodo “buio”, il secondo non mi acchiappa. Che cosa devo fare?
Mi dispiace lasciare le cose in sospeso… ma penso che salterò a qualcosa di più leggero, per riprendere lo slancio e poi, chissà, magari li ricomincerò con uno spirito nuovo.
Come dicevo all’inizio, per me i libri sono come la musica: mi restano impressi quelli che riesco a legare a un particolare ricordo.
Per la musica, ad esempio, funziona così: quando sento per radio L’amour Toujours di Gigi d’Agostino, mi viene subito in mente il 1997, febbraio, il primo bacio con il mio amore. Se sento All my life dei Foo Fighters ricordo la nascita della mia bambolina, a luglio 2008. I Queen e i Guns N’ Roses mi fanno ricordare tutti gli anni del liceo.
Oddio, dei Queen ne ho fatta un’indigestione tale che in realtà non riesco più ad ascoltarli… è un peccato lo so… ho la stessa reazione anche con le prugne!
I libri sono per me la stessa cosa.
I Promessi Sposi mi ricordano una persona che ho odiato tanto, ma tanto, ma tanto: una nana acida come solo lei poteva essere; lo stesso dicasi per La Divina Commedia. Penso che non mi verrà mai lo stimolo di riaprirli!
Al liceo me ne hanno fatti leggere tanti di libri che non mi hanno lasciato niente, forse per il carattere coercitivo della lettura; tranne uno, Memorie di Adriano, di Marguerite Yourcenar.
Durante il periodo universitario, o meglio, durante il luuuuungo periodo universitario – sette anni invece di cinque… ma ho fatto il servizio civile nel frattempo… lo so, sono solo scuse… ci ho provato!
Comunque, è dopo il matrimonio che ho intensificato l’attività: ho letto tutta la produzione di Clive Cussler (quasi tutta, un buon 90%) e ho consumato un suo libro in particolare Sahara: lo adoro, l’avrò letto minimo quattro volte e, forse, è ora di rifarlo.
Sono stato trascinato da mia moglie nel mondo della piccola editoria, in cui ho trovato dei piccoli capolavori, come Il Libraio, di Régis de Sá Moreira o Uno a testa, di Michela Volante.
Ho conosciuto Zafon con L’ombra del Vento e Ervas con Finchè c’è prosecco c’è speranza: non sono esattamente la stessa cosa, ma a me sono piaciuti un mondo.
Per non parlare del Malvaldi: Il re dei giochi mi ha fatto ridere da solo come un cretino per giorni!
Ed ora sono in stasi. Gioco con i libri invece che leggerli: avrete sicuramente visto quelle fotografie con i libri in “pose strane”, un pò fumettistiche, che l’amministratrice di questo sito mi pubblica, non so se per pietà o per dovere coniugale… sicuro non per soldi
Però la cosa mi diverte e quindi continuerò a farla.
E per voi che periodo è?
Che ricordi avete legati ai libri?
Potete scriverlo qui se volete.
Oppure no.
P.S.: la nana acida di cui parlavo sopra era la mia professoressa di italiano del liceo. A questa signora vorrei dedicare un affettuosissimo gesto dell’ombrello perchè, contrariamente al suo pronostico, mi sono diplomato bene e laureato anche meglio. Le mando quindi un vaffa con dedica dal profondo del mio cuore.