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Io mi fido più di Ingroia che del Fatto simil Libero o del Sallusti più figo e divertente mischiato con Di Pietro, Travaglio. O chi per esso.

Creato il 24 giugno 2012 da Slasch16

Io mi fido più di Ingroia che del Fatto simil Libero o del Sallusti più figo e divertente mischiato con Di Pietro, Travaglio. O chi per esso.Napolitano avrà i suoi difetti, come tutti, ma continuo a non capire questo gioco al massacro del Fatto, e non solo, che da sempre fa una campagna di omologazione al peggio della politica italiana.
Non si salva nessuno, penso che la prima volta che saranno a corto di letame ci prepareranno un bel dossier su Berlinguer.
Fingo di non capire ma temo di avere capito tutto e da un pezzo, non si tratta più di mettere in risalto i politici corrotti, concussi o ladri in generale si tratta di fare di tutto un letamaio anche delle debolezze intrinseche della democrazia.
E’ questo che mi spaventa, mi puzza, che denuncio. Il gioco allo sfascio porta sempre ad un fascio, che sia littorio o meno poco importa questo atteggiamento porta solo alla ricerca dell’uomo forte e probo in una parola al regime.
Lo stesso gioco sporco che pratica Grillo la destra in generale e negli ultimi anni anche i giovani virgulti del Pd che, giustamente, si lanciano contro i vecchi notabili del Pd ma non hanno la capacità di emarginarli politicamente nelle sezioni o nei circoli come si chiamano adesso.
Di Berlinguer, il grande e mai dimenticato Pajetta diceva: si è iscritto sin da giovanissimo alla direzione del Pci.
Ma Berlinguer era Berlinguer e Pajetta ne aveva la massima stima ed il massimo rispetto.
Anche Renzi è diventato sindaco da giovane e non essendo abituato a volare alto più che un’aquila si è dimostrato un piccione, i piccioni sono più numerosi delle aquile in modo particolare negli oratori dove Renzi ha trovato lo zoccolo e la linfa per essere eletto.
Io non vedo in giro giovani del Pd all’altezza dei vari Longo, Berlinguer, Pajetta, ed altri di pari età ma mi accontenterei anche di questi se avessero un minimo di modestia e meno arroganza, non basta qualche ospitata a Ballarò o da Santoro per ritenersi rappresentanti del nuovo, la fama che la televisione regala non è proporzionale alle capacità che sono tutte da verificare.
Detto questo mi pare che il livello di rappresentanza politica sia scaduto da tutte le parti, sopravvivono di propaganda e di slogan buoni per la pubblicità ma non per affrontare i problemi che il capitalismo economico e parassita delle banche ci piazza davanti tutti i giorni.
Anche chi crede di cambiare il mondo con la rete si è reso conto, meglio dire come avevo già anticipato io mi sono reso conto che la prova dei fatti è totalmente diversa dalla rendita della propaganda disfattista e radicale.
Parma insegna e faccio più il tifo io per Pizzarotti di chi lo ha candidato, sorretto e condizionato.
Chi vuole intendere intenda, la cosa è in bella evidenza, già formare una giunta diventa un problema figuriamoci governare una città sommersa dai debiti.
Si tratta solo di decidere se fare una rivoluzione totale, salvo sorprese una volta che è conclusa, nel senso che si imbocca un tunnel senza sapere dove porterà, se a destra o a sinistra.
Perchè lo crediate o no destra e sinistra esistono ancora nel cuore della gente, sinistra significa democrazia e partecipazione, destra significa capitalismo e sfruttamento, un ritorno nell’ottocento a 20 ore di lavoro al giorno.
Ricchi sempre più ricchi ed incontrollate e poveri sempre più poveri e massacrati.
Si dice che un buon giornale si limita a citare i fatti ma il problema è proprio questo: sono fatti reali o sono fatti che diventano tali in quanto pubblicati su un giornale o dieci giornali?
Molti di voi che mi leggete sanno che provengo da una famiglia fascista, la prima cosa che ha fatto mio padre quando dal Veneto siamo emigrati a Milano, ero fanciullo alle prime masturbazioni, mi ha portato davanti alla Stazione Centrale, imponente per uno che arrivava da un paesino della bassa veronese, e mi ha detto: questa l’ha fatta il duce.
E’ in quel momento che nella mia testa di bambino mi sono fatto la certezza che con un uomo forte, onesto, capace al comando tutti saremmo stati meglio e garantiti.
Molto meglio che con la democrazia e la Democrazia Cristiana che mi ha governato per 35 anni della mia vita con una spruzzata di socialismo da bere finito tra le monetine.
Fortunatamente la mia passione per l’uomo forte e probo è durata pochi anni, dopo nemmeno un decennio sono diventato comunista ed ho capito che nessun uomo forte di destra sarà mai dalla parte del popolo.
L’unico uomo forte, in certi periodi direi onnipotente, che questa filosofia ha portato è stato, e lo è ancora, Berlusconi. Evidente non ero il solo a pensare che un uomo al comando avrebbe risolto tutto, era diventata l’idea della maggioranza degli italiani.
Io avevo 10 anni, più o meno,quando lo pensavo ma quelli che lo hanno votato ne avevano dai 18 in su eppure  hanno sbagliato tutto senza avere nemmeno un padre fascista come il mio.
L’avevo capito subito, l’abbiamo capito subito in tanti ma non abbastanza, che con Berlusconi il piduista, l’imprenditore corrotto e corruttore, intrallazzato con la banca Rasini che gestiva i soldi della mafia al nord, che saremmo fini ti nel baratro e nel regime mediatico.
Le leggi ad personam sono lì a testimoniare che il tipo ha condizionato e dominato la politica italiana per un ventennio, direttamente controllando il parlamento, mentre negli anni precedenti si limitava a corrompere il primo ministro suo compare ed amico, Bettino Craxi.
Quindi andiamo piano con il qualunquismo, con il disfattismo, con lo spargere letame su tutti e tutto, insinuare dubbi che diventano certezze mediatiche, rifiuto della politica e perdita di ogni speranza di democrazia, tanto sono tutti uguali.
Lo scrivo adesso sperando che non si avveri, questo modo di fare politica ed informazione non porterà a nulla di buono se non ad un regime mediatico che genererà il mostro, il salvatore della Patria, l’unto dal signore e dai giornali di regime e dall’opposizione più opposizione che c’è, quella che gioca al massacro e che trova tanto consenso tra i frequentatori del web, quelli che sono contro la casta. Che vogliono buttare via la cesta con le mele buone e quelle marce.
L’uomo forte, probo, il salvatore della Patria potrà anche chiamarsi Antonio, omaggio al vota Antonio di Totò, ma non sarà niente altro che un Berlusconi II°.
Non per nulla, a destra, hanno cercato di spingere la figlia Marina che è peggio, molto peggio di lui.
Temo che con questo andazzo daranno vita ad un nuovo mostro che riuscirà a surclassare persino Cetto La Qualunque, non so se il grande Antonio Albanese riuscirà a dar vita ad un essere ancora più spregevole.
Solo la propaganda disfattista e di regime, solo la stupidità della maggioranza degli italiani sarà in grado di generare il mostro più mostro di tutti ed arriveremo a rimpiangere Berlusconi e La Qualunque.
Io non credo che i politici, i rappresentanti del popolo, dei partiti, siano tutti uguali. Non lo crederò mai.
E’ come se Grillo, Travaglio, Renzi, sallusti, Belpietro e compagnia bella dicessero che gli elettori italiani sono tutti uguali. E no, io non ho mai votato Berlusconi, sono innocente ed i colpevoli sono dall’altra parte e lontani, politicamente, chilometri da me.
Io non sono uguale e come me, uniti nella nostra diversità, ce ne sono a milioni.
Ieri ho sentito su Radio Popolare una intervista di Ingroia totalmente diversa da quello che ci propinano i giornali e Di Pietro sulla faccenda di Napolitano e le intercettazioni, oggi leggo su Repubblica on line:

Trattativa, Ingroia difende Napolitano
“Evitare qualunque strumentalizzazione”

“Il Capo delo Stato ci sprona ad accertare la verità”
Io credo ad Ingroia, anche se non ho ancora capito a chi giova spargere il letame, ne ho solo una mezza idea.
P.s. Nel Pci Napolitano faceva parte di una delle due anime, io ero nell’altra. Per fare un esempio reale e non mediatico dirò che io ero nel Pci di Sesto San Giovanni, dall’altra parte c’era Penati.
Con questo non voglio dire che Penati è colpevole, sono problemi suoi, voglio solo dire che a priori non lo difenderò mai. Ci deve pensare la Giustizia.
Non capisco però come mai, anche a sinistra, ci siano decine e decine di Sallustini, Belpietrini, Travaglini, Ferrarini che mestolano nel torbido alla ricerca di scheletri nell’armadio di Napolitano. Non potevano indagare una trentina di anni fa?
Il fatto che a difendere Napolitano ci sia Casini fa parte del gioco al massacro, non è una garanzia.
Per quanti decenni la destra ha cercato di sputtanare Berlinguer spacciandolo per un ricco borghese che voleva la dittatura comunista?
E sua figlia, Direttrice del Tg3, giornalista capace e seria viene citata ad esempio di nepotismo dalla destra fascista e servizievole italiana e non solo?
Il più bravo giornalista di tutti, il Migliore, offre un saggio di grande ironia dove non si salva nessuno, lui escluso ovviamente. IL metro svizzero dell’informazione, obiettività, l’unica fonte di verità dell’ultimo ventennio.
Marco Travaglio.

Corazzieri, pompieri e trombettieri sul Sacro Colle



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