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Io non ho bisogno della Giornata della Memoria, ricordo tutti i giorni. Per me la festa della Repubblica Italiana è il 25 aprile perchè è lì che è nata veramente l’Italia. Dovrebbero ricordarsene di più gli ebrei quando parlano con i palestinesi.

Creato il 26 gennaio 2013 da Slasch16

imagesRicordare l’olocausto è doveroso, come dovrebbe essere doveroso non rendersi protagonisti di un olocausto senza fine verso il popolo palestinese.
Mio padre, l’ho già scritto, era fascista ma ciò non mi ha impedito di informarmi, di leggere, di documentarmi sull’orrore che il fascismo ha procurato all’Italia dalla mancanza di libertà alla tragedia della guerra.
Rigurgiti del fascismo ce ne sono ancora in episodi di squadrismo e nelle liste di un certo tipo che seppur mimetizzate si presentano alle elezioni nell’Italia repubblicana ed antifascista.
I nostalgici, i fascisti, ci sono sempre stati ma l’antifascismo era più forte e riempiva le piazze in modo particolare il 25 aprile di ogni anno quando migliaia di bandiere di ogni colore sventolavano nelle nostre piazze contro il fascismo.
Poi scese in politica il piduista, colui che ha portato l’Italia alla rovina economica e morale.
Se la crisi economica che colpisce il mondo non è imputabile del tutto, nel caso italiano, all’impresentabile di Arcore c’è una responsabilità che è tutta sua e sotto un certo aspetto ancora più grave della crisi economica etica e morale nella quale è precipitata l’Italia ed è il fatto di aver riesumato i fascisti ed averli portati al governo.
Alludo allo sdoganamento di Fini, Gasparri, La Russa, Alemanno e compagnia con tutto quello che ne è seguito, compresa l’elezione a sindaco di Roma di un fascista.

Vedere la governatrice del Lazio fare il saluto fascista è un insulto alla Repubblica Italiana nata dalla Costituzione.
Tutto ciò è stato possibile perchè il piduista di Arcore li ha rimessi in pista e come se non bastasse si è alleato con i nuovi fascisti in camicia verde, i nazileghisti. Quelli che tolgono il mangiare ai bambini che non possono pagare.
Le pelose discussioni dell’ultimo ventennio dove il regime mediatico dominante ha denunciato la Festa del 25 aprile come una festa di parte hanno potuto avvenire perchè il premier piduista che avevamo al comando era il primo a mancare di rispetto alla ricorrenza del 25 aprile ed alla nostra Costituzione nata dalla Resistenza.
Il 25 aprile era sempre impegnato, per lui era, è, il giorno delle puttane.
Ho partecipato a tutte le manifestazioni del 25 aprile dai primi anni settanta in poi, sia a Sesto San Giovanni che a Milano, ed ho sempre visto le bandiere con lo scudo crociato della Dc partecipare insieme a noi.
Ognuno con la propria bandiera, il proprio gonfalone, ma tutti insieme contro il fascismo e ricordando tutti i partigiani di qualsiasi colore o ideologia. Tenuti  tutti insieme dal collante della memoria e dell’antifascismo.
Non mi serve una giornata particolare, servirà di più a chi ha scordato di essere stato vittima dello sterminio, e quando andranno a depositare corone di fiori in memoria dei loro martiri, che sono diventati anche “nostri” in quanto antifascisti si ricordino dei bambini palestinesi, della striscia di Gaza che non sarà ridotta a campo di sterminio ma gli va milto vicino.
Non diamo voce a chi divide ma diamo voce a chi vuole la pace, la convivenza, cogliamo questa speranza senza chiederci da che parte viene.
Cogliamo l’occasione e basta per fare in modo che certe cose non accadano più.



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