Non me l’aspettavo una domanda così precisa e diretta da una bimba di nove anni: mia figlia. Siamo in automobile tranquille e serene, stiamo andando a scuola e conversiamo del più e del meno. Una domanda a bruciapelo, secca e tosta, non ho il tempo per cercare scuse e rimandare la risposta, cerco di farmela ripetere e lei tranquilla e sicura di sé me la ripete con tono alto“Ma tu, mamma provi odio per qualcuno?“. Raccolgo in un secondo i pensieri, mi sento il cuore battere forte e ripasso mentalmente la mia vita. Cerco in una manciata di attimi, di ricordare se ho mai provato odio per qualcuno o per qualcosa. La risposta mi arriva diritta al cuore mandandomi palpitazioni e accelerazione improvvisa del battito! Purtroppo, ho odiato e tanto, odiato ad un punto orrido, ripensandoci oggi. L’odio ci fa brutti, l’odio è un cancro che ti logora poco a poco, è doloroso, è inutile, ti sporca la faccia, è sprecare molte forze per poi non ottenere ciò che con la calma ed il raziocinio si può tentare di avere. Sì lo ammetto, ho odiato tanto, soprattutto persone, uomini e donne in carne ed ossa, non rendendomene conto, non pensando che chi soffriva forse, ero solo io. Anzi tolgo il forse e dico “sicuramente”. Che cosa ho ottenuto in cambio? Qualche ruga d’espressione in più, molti mal di stomaco sicuramente, pensieri notturni diabolici, una rabbia violenta che cresceva sempre di più nella mia pancia! Non dovrebbe esistere questo stato d’animo, questa sensazione tremenda, cattiva, accidenti a lui! Ma per odiare qualcuno, questi deve averti fatto del male sul serio, deve averti ucciso un figlio, violentato una figlia bambina, portato sulla via della droga un famigliare, che so! averti “rubato” il compagno o la moglie..Ma poi, queste sono ragioni sufficienti per provare questo ammalato e distruttivo sentimento? Se ascoltassimo bene Papa Francesco, non dovremmo nemmeno lontanamente pensarci alla parola “odio”, dovremmo proprio cancellare il verbo “odiare” dai vocabolari internazionali e sostituirlo con un altro verbo meno distruttivo. Soffre di più chi odia, sono certa, chi odia è vittima e carnefice all stesso tempo, chi è odiato ne fa le spese non richieste. Chi prova questa terribile “droga sintetica” ed emozionale, si rode il fegato e lo stomaco. Soffre e si dispera chi invidia, non chi è invidiato! I minuti trascorrevano e la mia bambina, mi ha domandato ancora“Mamma sei sorda? tu odi qualcuno?”. Le ho risposto con tutta la sincerità che uso con lei e con voi”No Alice, ora no. In passato sì, purtroppo la mamma ha odiato”. Da lì in poi l’ovvia catena di domande a raffica di mia figlia“Chi hai odiato? Perché? Che cosa ti aveva fatto? Quando è successo?Poi lo/la hai perdonato? Poi sei rimasta sua amica…” Mia figlia mi ha scosso da un letargo remoto, da pensieri nefasti rivolti a chi mi aveva fatto del male in forma gratuita e a chi io avevo fatto male senza rendermene conto. Per giustificarmi avevo scelto una via dolorosa e precaria, adottando una scomoda posizione di guerra. Quanto diserbante ho buttato sui miei sentieri illuminati e verdi illuminati un tempo da tante fiaccole colorate? Quante rabbie inutili sterminate ovunque per la non capacità di restarmene in silenzio ad ascoltare il punto di vista degli altri. Quanta terra bruciata ho fatto negli anni passati? Perché l’ho fatto, io che non penso di essere una persona distruttiva? Solo nei miei confronti sono un kamikaze e non mi perdono mai nulla. Sono stata una tigre indomabile, pronta con le unghie e con i denti a graffiare e a strappare qualsiasi situazione non fosse come io la volevo. Se potessi ritornare indietro, non odierei più, sarei arrabbiata certo che sì! Contrariata, decisa a modificare l’assetto delle cose, pronta a modificarmi io stessa, forse bastava ragionare e fermarsi a bere un litro di valeriana. Ma oramai non posso più farci nulla, è tutto già passato, ora non provo più questo sentimento per nessuno e nulla. Non è subentrata l’indifferenza o il menefreghismo, forse sarebbero brutti anche quelli, ma mi dico che ci sono cose più importanti alle quali voglio dedicarmi. L’odio è faticoso da portare in grembo e sulla schiena, ha delle catene troppo pesanti per me, non lo reggerei più e soccomberei sotto al suo peso.”Vedi Alice è una cosa molto brutta odiare qualcuno, è una cosa da non fare mai, vieni a parlarmene quando senti nel tuo piccolo cuore che stai per iniziare a provare odio…me lo prometti?” “Sì mamma, te lo prometto ma io non sono capace di odiare nessuno”. Che bella lezione mi ha dato! Auguro a lei e a suo fratello di non odiare mai nessuno, in fondo odiando qualcuno è come se odiassimo noi stessi per come sono andate le cose. Io ho creduto servisse, ma ho ottenuto indietro solo odio raddoppiato o triplicato, rancori e vendette tremende, allontanamenti da me e dalle mie emozioni. Sono guarita da questo punto di vista e se sentirò la puntina che arriva, cercherò di parlarne subito conme stessa e di troncare il risentimento sul nascere, per non permettere alla mia anima di soffrire ulteriormente. Sarà possibile questo fioretto?
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