Un'avventura delicata e particolare creata dall'autore di ToeJam & Earl per le tre console Sony
La letteratura e la cinematografia fantascientifiche ci hanno abituato all'idea di un eventuale confronto con una razza aliena e non si contano i film, i fumetti, i romanzi e anche i videogiochi in cui questo avviene soltanto dal nostro punto di vista. All'inizio degli anni '90, lo sviluppatore Greg Johnson ebbe un'intuizione che lo portò a creare uno dei titoli più famosi per Mega Drive di SEGA, ToeJam & Earl. Era un gioco d'azione e avventura a visuale isometrica in cui gli omonimi alieni, schiantatisi sulla Terra per sbaglio, dovevano vedersela con le bizzarrie dei terrestri mentre cercavano di aggiustare la loro astronave. Johnson a questo concetto deve essere rimasto molto legato perché Doki-Doki Universe, primo titolo della piccola software house HumaNature, ruota tutto intorno ad esso. Il risultato è una sorta di incrocio tra un'avventure e un puzzle-game che non convince pienamente dal punto di vista del gameplay, ma ovviamente c'è dell'altro...
Il robot che sapeva amare
Nonostante lo stile artistico scelto - quello assolutamente peculiare del disegnatore cinese I-Wei Huang - le prime immagini di Doki-Doki Universe sono assolutamente brutali, soprattutto se amate gli animali. Il protagonista, un robottino che risponde alla sigla QT3, viene abbandonato da una famigliola in partenza per le vacanze su un piccolo asteroide, insieme a un palloncino che diventa praticamente il suo unico amico in stile Cast Away.
Comunicare è importante
Ogni personaggio di Doki-Doki Universe ha i propri gusti: c'è a chi piace il colore rosso e chi detesta gli animali, per esempio, e tutti apprezzano particolarmente un certo tipo di saluto. QT3 può semplicemente agitare la mano (basterà scorrere le dita orizzontalmente sul touch pad posteriore) o fare un inchino educato (si scorrono le dita verticalmente sul retro della console) oppure ancora mandare un bacio al suo interlocutore (un cerchio sul touch pad posteriore). Se rivolto al personaggio giusto, un saluto ci farà guadagnare dei cuori, facendoci anche diventare più simpatici. Con certi personaggi, il discorso è completamente opposto: vi apprezzeranno solo se sarete cafoni nei loro confronti. Aumentato al massimo l'indice di odio o simpatia, riceveremo un regalino che contiene una decorazione per il nostro pianeta natale o un cosiddetto "summonable", praticamente una specie di sticker. I summonable si ottengono anche risolvendo i problemi degli abitanti o scostando con le dita sul touch screen gli elementi del fondale: ci permettono di soddisfare le richieste degli abitanti e di sbloccare, conseguentemente, ancora più oggetti. Un personaggio potrebbe voler fare colazione, e noi dovremo trovare uno sticker che rappresenti una tazza di latte. Ben presto, Doki-Doki Univese si trasforma in una catena di quiz, come li chiama il gioco stesso, che vanno risolti per sbloccare gli oggetti necessari a soddisfare le varie richieste.
Pro
- Idea originale e significativa
- Cross-buy in tre versioni, cross-save
Contro
- Gameplay ripetitivo
- Problemi tecnici in versione PlayStation Vita