Io sarò una roccia - Recensione - iPhone

Creato il 14 settembre 2013 da Intrattenimento

Il nuovo titolo di PikPok, come al solito carico di un umorismo dissacrante, ci trasforma in una roccia

Può nascere l'amore anche fra oggetti inanimati? L'enorme masso che si trova in cima alla montagna guarda con occhi dolci una splendida roccia col fiocchetto rosa, finché quest'ultima non viene catturata dal perfido sindaco della città a valle per farla a pezzi e costruirci una statua con le sue sembianze. Tanto basta perché il masso si imbufalisca e decida di rotolare giù, portando morte e distruzione per vendicarsi del vile atto. In Giant Boulder of Death controlliamo appunto un'enorme roccia che scende da una ripida montagna con l'obiettivo di travolgere qualsiasi cosa gli capiti a tiro, come un episodio di Katamari in cui però il nostro personaggio non diventa man mano più grosso inglobando ciò con cui viene a contatto. C'è solo morte per chi ci sbarra il cammino, a meno che non si tratti delle temibili barriere con spuntoni d'acciaio che il sindaco ha fatto erigere a difesa della sua città, oppure le grosse mine che pure si rivelano letali se vi entriamo in contatto. Insomma, durante il nostro stint dobbiamo fare in modo di distruggere quanto più possibile lo scenario, travolgendo abitanti, mucche e persino yeti, ma al contempo evitare la collisione con oggetti che possano danneggiarci, perché basta un passo falso ed è game over.

Guai a quello che ti tocca

Per mettere a punto un concept così semplice ma stuzzicante, i ragazzi di PikPok hanno optato per un sistema di controllo tilt preciso e affidabile, che ci chiede di tenere il dispositivo in verticale e inclinarlo da una parte o dall'altra per fare in modo che la roccia cambi direzione. La gestione della traiettoria è volutamente difficoltosa e tale da richiedere una minima pianificazione del tragitto per evitare trappole, ma alla bisogna è possibile toccare lo schermo per effettuare un salto. La cosa più interessante di Giant Boulder of Death, tuttavia, è l'ottimo sistema di obiettivi che, una volta raggiunti, si traducono nella proiezione di ulteriori figure sul nostro cammino e nella conseguente moltiplicazione del punteggio finale, visto che travolgere alcuni personaggi vale di più che schiacciare un semplice steccato. Quando poi il livello di distruzione raggiunge un certo punto e la barra laterale si riempie, il nostro masso diventa un'enorme palla infuocata e in tale stato è capace di spazzare via letteralmente ogni cosa... peccato duri poco! Utilizzando le monete guadagnate in ogni partita si può comunque fare in modo che il nostro tragitto si protragga per più tempo e produca maggiori frutti, ad esempio aumentando l'incidenza di determinati oggetti, l'altezza del salto, la durata della modalità invincibile e così via. Insomma, è tutto molto semplice e intuitivo, ma si tratta di un progetto realizzato con grande competenza e senza sbavature, coadiuvato peraltro da un comparto tecnico all'altezza delle aspettative, con una grafica buffa e colorata, accompagnata da un sonoro che magari non incide ma ben si presta al tipo di azione rappresentata sullo schermo.

Giant Boulder of Death è un action game di tipo "endless" molto semplice e immediato, caratterizzato dall'umorismo tipico delle produzioni PikPok / Adult Swim. Il sistema di controllo basato sull'accelerometro ci permette di direzionare il tragitto del masso man mano che si avvicina alle mura della città, travolgendo qualsiasi cosa ci capiti a tiro e spiccando un balzo laddove necessario, magari per evitare un baratro oppure una trappola. La struttura di gioco, per sua natura limitata, trova maggior respiro e spessore nel ricco sistema di achievement, che consistono in piccole missioni da portare a termine perché le nostre partite si arricchiscano di ulteriori elementi, nonché nei tanti potenziamenti che si possono sbloccare spendendo le monete guadagnate durante ogni stint. Molto simpatico e ben realizzato, in definitiva.

Tommaso Pugliese @TommasoPugliese

Pro

  • Semplice e immediato
  • Ottimo sistema di controllo
  • Ricca serie di achievement e potenziamenti

Contro

  • Intrinsecamente limitato
  • Il percorso non cambia da partita a partita
  • Sonoro funzionale ma poco incisivo

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