Quando si parla di storie sulla perdita della memoria, nel Cinema, si pensa a film "memorabili" come Memento di Christopher Nolan, o terribile commedie come 50 volte il primo bacio. La storia di Christine però non è nulla di tutto questo, lei non è un antieroe che si destreggia lungo il sentiero mnemonico della sua vendetta, e non è una buffa fidanzata che non ricorda una strampalata storia d'amore. Lei è una donna, con un tormento, quello di svegliarsi ogni giorno vecchia di vent'anni, di far fatica a riconoscersi; quello di svegliarsi dopo un lungo sonno, ogni giorno, e trovarsi sola con la sua paura.
ATTENZIONE AGLI SPOILER
J. S. Watson crea tesse una tela di angosce e paure, intrappolando Christine in un claustrofobico scenario; il suo personaggio passerà per momenti di forte isterismo e allo stesso tempo impotenza di fronte a sé stessa. I colpi di scena, se così si possono definire, portano verso la ricostruzione di un essere, di una donna, e sarai tu insieme a Christine a conoscere chi è la vera Christine. Un ritratto interessante di un amnesico, che potrebbe sembrare già sentito, ma che in realtà mostra com'è realmente la vita di chi soffre di questa malattia, che cosa passa davvero nella loro testa: dolore, paranoia, inquietudine, rabbia.
Il romanzo viene scandito in tre parti, la prima introduce il presente, proiettando fin dal primo istante lo straniamento del delirante risveglio di Christine; e poi una chiamata, quella del dottor Nash, che ricorda a Christine dove è nascosto il suo diario, e da qui inizia subito la seconda parte, la lettura di tutto ciò che è successo fino ad ora secondo quello che è stato scritto da lei stessa. La successione di ogni giorno è estremamente fluida e coinvolgente, si soffre insieme a Christine e allo stesso tempo si alimenta la speranza. Il punto debole del romanzo è proprio la terza e ultima parte, conclusione del romanzo; forse banale, forse scontata; infatti arrivati a metà del libro non è difficile prevedere come stanno davvero i fatti, chi è chi e cosa è realmente successo. Resta comunque, quello di Watson un ritratto interessante, ed ispirato, originale nella sua resa, se pur scontato nella conclusione della storia di Christine; che a conti fatti è un personaggio da conoscere, che contribuisce a rendere il realismo di questo libro; una donna vera, con vere paure; lei non è un eroina, ma come la maggior parte dei personaggi, e di noi, insegue la vita.
Per Nicole non sarebbe nulla di difficile essere Christine, lei che di personaggi intrinsechi di dolore se ne intende; il ruolo è molto interessante, semplice ma intenso. Chissà se potrebbe essere una grande sorpresa Before I Go to Sleep, o forse una grande delusione, difficile da prevedere!
Aspettiamo di avere notizie, conferme, e aspettiamo di vedere il film!