L'intervista è parte della rubrica settimanale “Readme & Reply”, ideata da Desy sul bellissimo blog Holly Girls, e, ogni lunedì, viene ospitata da un blogger nel suo piccolo angolino cybernetico. Questa settimana, con mio grande piacere, è giunto il mio turno! Ad intervistarmi, è Matt, anima fragile e inquieta e migliore amico di Damian, protagonista maschile del romanzo. Buona lettura e buon divertimento!
- In questa terza puntata di “Readme and reply!” -la prima intervista da personaggio a blogger che vede come centro della nostra chiacchierata letteraria con Mik, il romanzo Io sono Heathcliff, sequel paranormal romance tratto dal classico Cime Tempestose, uscito lo scorso Marzo per Fazi Editore- cercheremo di approfondire alcuni aspetti del mio personaggio -Matteo- un po’ lasciati al caso, un po’alla fantasia del lettore e, perché no…al destino di un ruolo apparentemente insignificante, al quale è invece affidato un compito di rilievo nel quadro tematico giovanile della storia a cui ha preso parte…Matteo è il migliore amico di Damian. A dire il vero, sono il suo unico amico. Sebbene, al contrario di lui, provenga da una famiglia agiata e rubi senza un perché evidente. Su cosa pensi sia quindi basato il nostro legame? Sul fatto che vi siete riconosciuti come anime affini. Entrambi in fuga da legami familiari troppo soffocanti e da aspettative troppo elevate. Siete in cerca della vostra libertà e della vostra autonomia. Damian cerca di fuggire dal suo mondo, mentre tu, invece, sperando di trovare te stesso – un po' per ribellione, un po' per incoscienza giovanile - vuoi entrare a farne parte.
- Uno come me potrebbe avere tutto dalla vita. Eppure, invece di trovarmi un altro diversivo, preferisco andare in giro a scippare la gente. Nel mio specifico caso, sapresti trovare una spiegazione al comportamento che assumo in Io sono Heathcliff? In te regna talmente tanto caos, talmente tanta confusione, che ti porta ad agire quasi come se, mettendo a soqquadro il mondo, potessi adattarlo al tuo complesso animo. Ti senti disorganico alla prigione dorata che i tuoi genitori hanno eretto attorno a te, quindi, tu che hai tutto, esplori il lato oscuro della medaglia, per vedere se negli occhi di coloro che non hanno nulla – denaro, scrupoli, legge.. - sia possibile leggere parte dello stesso tormento. Ti metti alla prova con gesti estremi e prove pericolose per vedere se il tuo cuore pulsa ancora, o se, invece, è stato anestetizzato dal gelo che regna in una famiglia in cui l'apparenza è tutto. - La mia amicizia con Damian ha in qualche modo influito nelle sue decisioni? Voi vi siete trovati pur non volendolo e la vostra amicizia, sincera e disinteressata, come ogni amicizia che si rispetti, ha cambiato entrambi, rendendovi esattamente le persone che hanno agito tra le pagine di Io sono Heathcliff. Senza, forse, tutto sarebbe stato diverso e vi sareste trovati protagonisti, vostro malgrado, di un'avventura del tutto diversa, in cui voi due non vi siete mai conosciuti e in cui le vostre scelte non sono influenzate dallo stretto legame con l'altro.
- Più in generale, sapresti trovare un motivo di fondo all’esistenza della criminalità giovanile? Cosa può spingere un ragazzo a diventare schiavo della strada, piuttosto che ad impegnarsi nel realizzare i propri sogni? Una rabbia viscerale verso tutto e tutti, l'insoddisfazione di non apprezzare il volto che vediamo riflesso nello specchio e che stentiamo a riconoscere come nostro, il bisogno di lasciare un segno in un mondo che corre troppo veloce e la voglia di portare un po' del marcio che si ha dentro all'esterno, contagiando inevitabilmente il mondo. Le cause, per me, non sono la fame e la disperazione. La malavita, paradossalmente, è un qualcosa di molto raffinato, che ha leggi tutte sue e che, prese le debite distanze, potrebbe essere paragonata alla struttura piramidale di una sorta di monarchia. Chi ha fame, chi non ha nulla di cui sopravvivere, non si legherebbe di certo a simili istituzioni.
- Ad un certo punto della storia, sembro uscire di scena per poi ricomparire. Avresti preferito che non abbandonassi mai lo scorrere della trama, o pensi che lo spazio occupato dal mio personaggio sia adeguato al ruolo che riveste all’interno del romanzo? Penso che, come nel caso dell'affascinante Laura, il tuo personaggio avrebbe potuto assumere un ruolo più rilevante e, in tal caso, la tua momentanea sparizione dalle vicende sarebbe potuta apparire un tantino improvvisa. Invece, la tua ricomparsa nel capitolo finale, non crea sconcerto nel lettore, in quanto è perfettamente adeguata allo snodo della storia e alla rilevanza del tuo ruolo nel resto del romanzo.
- Il finale che mi riguarda: te lo aspettavi o si è rivelato una sorpresa? Il “tuo” finale è in perfetta armonia con l'atmosfera da fiaba che, tra le righe, sembra pervadere tutto il romanzo e abbracciare perfino le situazioni più nere in un'aura luminosa e dolcemente surreale. Me lo aspettavo, ma non mi è affatto dispiaciuto. Tutt'altro. La realtà filtrata dalla delicata prosa di Desy appare migliore e si è portati naturalmente a sperare per un lieto fine d'effetto e sempre gradito!