L'avventura che racconta questa mostra parte da una scatola di fotografie consegnata dall'artista a Giuseppe Casetti (allora, si faceva chiamare 'Cristiano' Casetti): "Un giorno mi si è avvicinata, mi ha dato una scatola di tela grigia e ha detto: "Io sono una fotografa". Ho aperto la scatola - dice Casetti - e sono rimasto sedotto. Era la prima volta che vedevo le sue fotografie. Ero disorientato dal cortocircuito tra l'apparenza adolescenziale e la forza di quelle immagini. Non riuscivo a credere che dietro quel suo aspetto di giovinetta si celasse una donna di un'energia tanto forte. E' stata una meraviglia e una gioia: davanti a me avevo una grande artista".
In mostra fotografie con interventi grafici dell'artista, ('Angelo per Cristianò, 'Al contrario', 'Riso e ricotta'), la serie del guanto (ispirata a Max Klinger) realizzata al bar Fassi di Roma nel 1978. E ancora gli inviti originali della sua prima mostra alla libreria Maldoror di Via di Parione e tre suoi disegni di grande formato. C'è poi la sua corrispondenza privata tra cui due lettere blue-print, cartoline, messaggi cifrati, rebus, riflessioni scritte dall'artista sui processi creativi, idee per allestimenti, notizie su le tecniche di stampa e la ricerca di soggetti e spazi per le sue fotografie.