Weissmuller nel 1924
Del resto a Salsomaggiore il 19 settembre 1950 il futuro gigante buono ha fatto segnare 59″5nei 100 metri stile libero ed è diventato il primo italiano a scendere sotto il minuto. Strano destino che lo accomuna a un altro protagonista del grande schermo, Tarzan alias Johnny Weismüller, il primo in assoluto a fissare il cronometro sotto i 60 secondi sulla lunghezza delle due vasche (58″6 nel 1922). Ma se la vita sportiva di Johnny è stata impreziosita da cinque ori olimpici tra il 1924 e il 1928 e quella cinematografica di Tarzan ha goduto di paragonabile fama, la vita sportiva di Carlo e quella cinematografica di Bud hanno percorso traiettorie diverse visto che l’attore ha raggiunto quella popolarità che l’atleta non avrebbe mai potuto raggiungere.
Nato a Roma nel 1929, Pedersoli vince undici titoli italiani nel nuoto e alcune medaglie ai Giochi del Mediterraneo (due argenti nei 100 stile e nella staffetta mista nel 1951 e un oro con la nazionale di pallanuoto nel 1955) e vive i momenti più emozionanti nel 1952 e nel 1956, quando è chiamato a vestire il costume azzurro per le Olimpiadi di Helsinki e Melbourne. Come Tarzan, ma decisamente con altri mezzi a disposizione. Nel 1952 la squadra azzurra di nuoto raggiunge la Finlandia in carrozze di terza classe con le panche in legno e cuscini in affitto da restituire alla stazione d’arrivo, nel 1956 Carlo Pedersoli sbarca a Melbourne con un trimotore che deve fermarsi continuamente per rifornire. Anche i risultati non sono un granché, due eliminazioni in semifinale, ma poco importa.
Nel giro di una decina d’anni il campione italiano di nuoto si trasforma in Bud Spencer, attore di successo. In coppia con Terence Hill è protagonista di film non certo d’essai, pieni di un po’ di retorica, tante botte e buoni sentimenti, ma che proprio per questo calzano loro a pennello e col passare degli anni diventano veri e propri cult.
Ci siamo sbagliati. Lo sport non è solo una passione mai sopita, è il filo conduttore della sua vita. Senza l’esperienza di Carlo, non sarebbe esistito l’ingenuo idealista burbero e simpatico Bud Spencer, a cui ci si affeziona da bambini e che poi non si smette mai di cercare. E se nei suoi film non compare mai il calcio non importa. A uno che da sempre sta con gli ippopotami perdoniamo questo e altro.
federico