Io vivo dentro te di Alexia Bianchini

Creato il 08 dicembre 2012 da Nasreen @SognandoLeggend

Classe 1973, autrice di romanzi fantasy dalle venature dark. Pubblica per diversi editori racconti fantasy, horror e di fantascienza.

Editor, Curatore di antologie. Direttore del web-magazineFantasy Planet, Direttore e curatore di collana per Lite-edition nonché Direttore della Collana Gold per CIESSE Edizioni.

 Sito: http://www.alexiabianchini.it/

TitoloIo vedo dentro te 
Autore: Alexia Bianchini 
Serie: //
Edito da: CIESSE edizioni (CollanaSilver)
Prezzo: 16,00 € 
Genere:  Narrativa, Fantascienza
Pagine: 240 p. 
Voto
    

Trama: Christopher ha il dono. Un dono ereditato geneticamente che si sviluppa solo a chi possiede una grave malattia della pelle. Lui vede nei tuoi ricordi. Rivive da protagonista le tue emozioni, le tue sensazioni, lui vede dentro te. Ma non è come tutti gli Xerosi, non necessita dei connettori che i Centri utilizzano per giudicare i condannati. A lui basta toccare, pelle su pelle. Questo dono, ormai svelato al mondo, ha fatto sì che tutto il sistema giudiziario sia stato modificato. 

Christopher è giovane, appena diciottenne, quando entra nel Centro Xerobio di Milano, dove lo aspetterà un anno di allenamento. Non immagina di essere una pedina, vittima di un sistema ignobile. Riuscirà questo giovane ragazzo dall’animo forte a reagire all’ingiustizia?

Recensione
di Debora

Signori, oggi cambieremo il Mondo» disse l’uomo vestito di nero a una platea inesistente. Si fregava le mani, un sorriso arcigno stampato in volto. «Il Paziente Zero è pronto, la condizione di omeostasi è nei parametri» disse il medico, accarezzando con fare troppo gentile i capelli del tizio sdraiato sul lettino. Le braccia del martire erano sollevate dietro la testa, i polsi serrati in manette, agganciate a una catena

Non vogliatemene, ma io ho preferito evitare di leggere la prefazione prima della lettura del libro. Ma perché questo vizietto di volerci spiegare anticipatamente la visione della storia o suggerire quale morale intrinseca  il lettore dovrebbe cogliere? Lasciateci la libertà di scoprire un nuovo libro senza paura di doverci spiegare tutto: noi lettori non siamo sempre così ignoranti come credete! Si, faccio un po’ d’ironia, ma davvero le prefazioni a mio parere sono come le trame che, a volte, ti raccontano gli eventi più belli della storia togliendoci il gusto della scoperta. Veniamo quindi al libro. Le descrizioni della Bianchini sono belle, anche se con frasi corte e concise, senza troppe ricercatezze.Il tema che subito si coglie nel libro è quello del potere, e non voglio addentrarmi troppo nella trama spiegandovi perché e per come, togliendovi il gusto, ma scoprirete e rifletterete su come il potere per alcuni può essere nocivo, non solo per sè stessi ma anche per gli altri. Adelaide, la prima figura che incontrerete in questo libro, una delle mie preferite, ha provato sulla propria pelle il senso del potere e di conseguenza anche il dolore. Lei è una delle poche elette a ricevere un dono che usato nella maniera giusta, o meglio, sbagliata, diventa potere. Ma questo dono la rende anche diversa da tutti gli altri esseri umani, di qui la difficoltà ad accettarsi. Per lei poi, che vive in un piccolo paese, essere accettata risulta ancora più difficile; tutti ti conoscono e ti additano per quella diversa, quella con il dono.Bisogna saperlo usare nel modo giusto e Adelaide vuole insegnare questo a suo nipote, Chris, che eredita lo stesso dono: è anche lui uno Xerosi e si vede purtroppo anche dalle chiazze che questa “malattia” lascia sulla sua pelle. Un potere che è anche un morbo, o forse soprattutto un morbo.
 Piccola nota negativa sul racconto della storia di Adelaide; il lettore la conosce tutta in una volta, praticamente in un capitolo. Avrei preferito scoprire le cose poco per volta e assaporare questo personaggio per tutta la durata del libro. E questa caratteristica si estende purtroppo anche in altre situazioni; a mio parere i capitoli sono troppo monotematici, poco intrecciati tra loro, come fossero dei compartimenti stagni. Si finisce di raccontare il punto di vista di un personaggio e il capitolo, magari di sole quattro pagine, termina di colpo, un meccanismo che personalmente mi ha infastidito. L’utilizzo di questa strategia infatti semplifica le cose, dal momento che il lettore comprende il punto di vista di più personaggi e tutto appare chiaro senza troppo complicarci la vita, ma il tutto risulta frammentato. Questo forse è anche dovuto al fatto che i narratori della storia sono diversi, non è sempre Christopher a raccontarci i fatti, ma molte altre figure. Il lettore così dal mio punto di vista fa fatica a trovare il suo personaggio preferito e ad identificarsi con uno di loro. Veniamo ad altri protagonisti, o meglio agli Xerosi, più in generale. Sono descritti come esseri freddi, glaciali, senza emozioni e, con il loro “cervello danneggiato”, come dicono le reclute tra cui Christopher, sembrano un po’ la metafora degli individui che, in una società dispotica, diventano piatti, senza pensiero proprio, perdendo la loro unicità, conformandosi in un unico modello, quello ideale e quello accettato da tutti ma soprattutto da chi comanda. Fortunatamente però c’è  un vasto gruppo di ribelli, che assieme a Chris e ai suoi amici cercheranno di opporsi alla “dittatura”. Naturalmente sullo sfondo c’è anche una storia d’amore. Cassandra nutre un amore profondo per Chris e la sua figura è molto interessante, anche se a mio avviso si poteva approfondire di più la sua psicologia. Questi personaggi hanno tutti un passato profondo da scoprire ma che il lettore ad un certo punto si deve solo immaginare, a meno che non ci sia l’intenzione da parte dell’autrice di andare avanti e creare una serie. Nonostante alcuni aspetti negativi, devo dire che ho trovato questo libro veramente bello, che sicuramente consiglierei e che mi ha fatto passare delle piacevoli ore in compagnia di personaggi che credono in un ideale e lo vogliono portare fino in fondo.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :