Immagini del mondo fluttuante, è la definizione con cui si traduce l’arte giapponese dell’Ukiyo-e.
Una delle più prolifere correnti artistiche legate alla xilografia sviluppatasi tra il Diciassettesimo e il Diciottesimo secolo nelle città di Edo (Tokio) Osaka e Kyoto. Il mondo fluttuante era rappresentato da quelle “realtà a parte” che popolavano i nascenti sobborghi delle città: geishe, lottatori di sumo, artisti, attori teatrali. L’impatto grafico delle stampe giapponesi ha influenzato, successivamente, molti artisti della cultura pop.
Iona Rozeal Brown, pittrice americana, è particolarmente affascinata dagli Ukiyo-e e in particolare dal tentativo di catturare la vitalità delle differenze culturali. L’artista usa i suoi grandi dipinti per cogliere la duttile e mutevole essenza dell’identità culturale, il più delle volte attraverso la creazione di mash-up di due subculture diverse riunite in un’ unica e nuova armonia visuale. Le sue opere incrociano samurai e geishe raffigurati nel tradizionale ukiyo-e giapponese e il mondo contemporaneo dell’ hip-hop. Con la maestria di un DJ mescola diversità razziali, di genere e di classe perseguendo un’estetica transculturale, unendo realtà apparentemente inconciliabili.