iPhone 5: Anec contro il connettore Lightning

Creato il 24 settembre 2012 da Andy04 @stilegamesnews

L’associazione europea per i diritti dei consumatori, Anec, ha pubblicato un comunicato ufficiale, con il quale denuncia la pratica scorretta della mela di Cupertino che, in un attimo ha reso inutili milioni di accessori compatibili con il precedente connettore a 30 pin. Ad appena 3 giorni dall’inizio delle vendite dell’iPhone 5 nei negozi Apple di Stati Uniti, Australia, Canada, Francia, Germania e Regno Unito, mentre i fan della mela morsicata attendono di avere tra le mani il nuovo melafonino, continuano insomma le critiche contro il nuovo connettore Lightning. 

Secondo il Segretario Generale dell’Anec, Stephen Russell, Apple sembra pronta a sfruttare i suoi fedeli utenti, aspettando che paghino la somma necessaria per acquistare l’adattatore Lightning, che in Italia e in Europa dovrebbe essere di 29 euro.

Solo così sarà infatti possibile collegare tutti gli accessori dotati di connettore a 30 pin, introdotto nel lontano 2003 con l’iPod. Nel corso dell’evento di presentazione dell’iPhone 5, Phil Schiller, vice presidente senior dell’area marketing, ha promesso l’arrivo di nuovi accessori compatibili, ma per gli utenti questo comporterà comunque un ulteriore esborso di denaro. 

L’associazione europea che difende i diritti dei consumatori sottolinea anche il mancato rispetto dell’accordo volontario sottoscritto da Apple, ma anche da altri produttori nel 2009. L’azienda di Cupertino, guidata all’epoca da Steve Jobs, aveva appoggiato l’adozione di un caricabatteria comune con connettore micro USB.

Come sottolinea Russell, a differenza dei suoi concorrenti, Apple invece utilizza un connettore proprietario incompatibile con lo standard: ma se Apple non è disposta ad adottare la micro USB, dovrebbe almeno fornire gratuitamente ai consumatori un adattatore per rendere compatibile il connettore Lightning con lo standard micro USB.

Cosa che invece non succede visto che in Europa l’adattatore costerà 29 euro. Anec ritiene quindi che l’obiettivo di trovare una soluzione comune per i telefoni cellulari non sia stato ancora raggiunto e per questo motivo, la Commissione Europea dovrà prendere atto dell’inefficacia dell’accordo, quando quest’ultimo scadrà alla fine dell’anno.


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