Se in precedenza il chipmaker di Santa Clara era riuscito a battere la migliore soluzione ARM in circolazione, basata su chip Cortex-A9 ed afflitta secondo l’azienda da problemi nel sistema per la gestione della memoria, altrettanto non accade invece contro la CPU A6, anch’essa basata su di un’architettura ARM, ma dotata di due core progettati dagli ingegneri di Cupertino.
Nello specifico, il confronto è stato effettuato con un processore SoC Medfield Atom Z2460, lo stesso a bordo dello smartphone Lava XOLO X900 e fino ad ora dominatore assoluto nei test effettuati mediante SunSpider. Il tempo necessario da quest’ultimo per completare la diagnosi è pari a 1279 millisecondi, mentre l’iPhone 5 riesce a scendere fino 914 millisecondi.
Un ulteriore test, insomma, comprova la bontà del lavoro svolto in questi anni dal team di ingegneri incaricati da Apple di sviluppare un processore altamente performante, di dimensioni ridotte e dai bassi consumi energetici. I risultati in questione, chiaramente, rappresentano ancora soltanto un risultato parziale, figlio dei test che è stato possibile svolgere in questa prima settimana di iPhone 5, non ancora giunto sul mercato, ma già nelle mani di giornalisti ed esperti per le prime valutazioni e recensioni.
Un giudizio finale sarà disponibile nelle prossime settimane, una volta effettuate tutte le verifiche necessarie per valutare un dispositivo mobile a 360 gradi, andando oltre i soli dati analitici risultanti da un raffronto di laboratorio.