Tiriamo le somme dopo una settimana vissuta assieme al nuovo smartphone di Apple
I recentissimi risultati economici di Apple hanno fornito un quadro ancor più chiaro dell'importanza, del valore e del peso di iPhone all'interno della società di Cupertino: il 52% dei ricavi del quarto quadrimestre fiscale del 2013 sono stati interamente generati dallo smartphone che, di fatto, ha rivoluzionato il settore e contribuito a definire una intera nuova generazione di prodotti.
Uguale ma diverso
Sul ciclo di sviluppo degli iPhone si è oramai consolidato da tempo il modello "Tick Tock", rappresentato da una alternanza annuale tra l'uscita di una versione profondamente rinnovata e il raffinamento e perfezionamento invece della precedente. IPhone 5s quindi, come d'altra parte il nome suggerisce, è stato costruito appunto sulla base del 5, di cui mantiene praticamente inalterato il form factor. Questo significa che, a livello estetico, iPhone 5s è quasi indistinguibile dal predecessore, con lo stesso design e i medesimi pollici di schermo; liquidarlo come un aggiornamento marginale sarebbe però un grosso errore, perché le differenze sono molteplici e notevoli. Ma prima di discutere sulla sostanza, ripartiamo dalla forma.
Lo schermo, come detto in precedenza, si mantiene ancora sugli stessi 4 pollici; benché sia piuttosto scontato che anche Apple in un prossimo futuro deciderà di aumentare le dimensioni del display di iPhone, seguendo un trend piuttosto chiaro dell'industria, è impossibile non apprezzare la qualità del pannello adottato dalla società statunitense. La tecnologia Retina non avrà certamente il primato per densità di pixel (sempre 326 determinati dalla risoluzione 1136x640), ma la fedeltà e saturazione dei colori, il contrasto, la luminosità e l'angolo di visuale si mantengono tra i top assoluti di categoria senza dubbio. La più evidente novità a livello estetico di questa nuova generazione di iPhone va quindi cercata nelle colorazioni disponibili: se Grigio Siderale e Argento replicano grossomodo quelle dell'anno scorso, è la variante Oro che segna una nuova soluzione la quale, visto lo straordinario successo raccolto, con ogni probabilità sarà copiata e replicata anche da altri produttori nei prossimi mesi.
Una impronta ci salverà
Iphone 5 e 5s appaiono quindi come fratelli gemelli, ma una certa attenzione ai dettagli permette di scorgere una piccola differenza nella parte frontale del device, che in realtà cela una delle innovazioni più importanti e interessanti di iPhone 5s. Il tasto home è infatti privo del disegno quadrato al centro, è inoltre molto meno concavo, e circondato da una sorta di anello leggermente in rilievo. A dirla tutta poi, la parte esterna è costituita da cristallo zaffiro. Tutto ciò serve per custodire il Touch ID, che altro non è se non il nome con cui Apple ha battezzato il sensore per il riconoscimento delle impronte digitali.
Chip e Ciop
Il Touch ID è però solo l'elemento più evidente e di maggior richiamo tra le novità che compongono l'interno di iPhone 5s; il passaggio generazionale non poteva infatti non transitare attraverso il rinnovamento del processore, e infatti l'ultimo smartphone della mela morsicata ha un un cuore che batte grazie al chip A7. Si tratta di quello che al momento è lo stato dell'arte in ambito di di processori mobile, costituito da un ARM dual-core a 1.3 GHz affiancato da 1GB di RAM; benché altri produttori abbiano offerto soluzioni quad-core con maggiore velocità e RAM, si tratta di etichette che devono venire a patti con le richieste energetiche e la coesistenza con tutte le altri componenti del sistema.
Del tutto inedito invece il coprocessore M7: si tratta di un chip destinato unicamente a processare i dati provenienti dai sensori di movimento come accelerometro, giroscopio e bussola, in maniera continuativa e soprattutto senza attivare l'A7 così da minimizzare il consumo di batteria. Perché se è vero che stiamo parlando rilevazioni già possibili in precedenza, queste non venivano mai eseguite in modo costante proprio per non compromettere l'autonomia. Si tratta quindi di una soluzione estremamente interessante nell'ottica in primo luogo del tracking delle attività sportiva (sulla scia di contapassi e braccialetti vari piuttosto in voga ultimamente), ma che offre applicazioni notevoli anche per ottimizzare il funzionamento di numerose applicazioni di uso comune. Per esempio Mappe capisce se l'utente si sta muovendo in auto o a piedi, adattando le indicazioni di conseguenza. Oppure, se l'iPhone è fermo da un po' (per esempio mentre stiamo dormendo), potrà ridurre la frequenza di accesso alla rete per preservare ancora più batteria. Ma si tratta soltanto delle prime soluzioni ideate, perché sono moltissimi gli ambiti possibili in cui lo smartphone, comprendendo la situazione in cui lo stiamo utilizzando, potrà anticipare le necessità e le richieste dell'utente in quello specifico ambito. Ovviamente ogni tecnologia necessita di software per essere sfruttata, e sarà quindi necessario attendere i prossimi mesi per vedere la reale applicazione di questo M7; per il momento sono appunto soprattutto le app di fitness tracking ad essersi aggiornate per abbracciare la novità. Approfittando del discorso sui consumi, va segnalato che iPhone 5s monta una batteria di capacità poco superiore rispetto al predecessore: 1570 mAh invece di 1440, una crescita minima che si riflette in una autonomia solo leggermente maggiore. Per buona parte dell'utenza quindi, la ricarica a fine giornata rimarrà una costante.
iPhone 5s/5c - Unboxing
In uno scatto
Molto interessante anche il lavoro fatto sulla fotocamera. E' ormai parecchio tempo che gli smartphone di Apple sono gli strumenti più utilizzati in assoluto su Flickr per caricare immagini, segnale evidente della straordinaria popolarità e del grado di apprezzamento di questo elemento degli iPhone.
Non ci sono grandi variazioni infine sul discorso del costo per acquisto senza vincoli, con cifre che si attestano su 729, 839 e 949€ rispettivamente per i 16, 32 e 64 GB. Merita segnalazione il tutt'altro che piacevole record europeo dell'Italia in tal senso, che - per motivazioni mai chiarite - propone prezzi che arrivano anche ad essere il 14% superiori rispetto al primato opposto della Svizzera. Ma anche rimanendo in area Euro, si ravvisano differenze tra il 3 e il 5% circa. Benché oramai anche dalle nostre parti il sistema di vendita sussidiato tramite contratti degli operatori telefonici sia ampiamente diffuso, resta una anomalia che penalizza l'utenza del Bel Paese.