Nel corso del 2012, iPhone è stato superato dalla concorrenza Android, nonostante le vendite di iPhone 5 siano state comunque promettenti. La varietà di dispositivi presenti nell’universo digitale di Google, a cui si aggiungano dei costi più abbordabili rispetto a quelli di Cupertino, han reso il robottino verde particolarmente appetibile per l’utenza. Eppure i ladri non sembrano prendere Android in particolare considerazione, a eccezione forse del Galaxy S3 di Samsung, il successo commerciale dell’ultima stagione.
Innanzitutto, sarebbe buona norma conservare gli iDevice nelle tasche interne degli abiti, meno accessibili ai taccheggiatori grazie anche alla maggiore sensibilità tattile che offrono al proprietario. Inoltre, pare che la sostituzione degli auricolari abbia degli effetti straordinari sull’abbattimento dei furti: scegliendo delle cuffie di colore nero, ad esempio, si spinge il malintenzionato a credere di utilizzare un device diverso da un prodotto a marchio Mela, tipicamente dotato di cavi bianchi.
Infine, vale la pena di ricordare come l’acquisto di un prodotto rubato abbia serie conseguenze legali anche sul consumatore. Non solo perché l’IMEI di un iPhone rimane visibile e sarà associato alla SIM dell’acquirente di merce rubata, ma anche perché il nostro ordinamento vigono i reati di ricettazione e incauto acquisto. Il primo definisce quella specifica situazione in cui il cliente è consapevole di acquistare prodotti di provenienza dubbia o illecita, il secondo punisce chi con superficialità non verifica l’origine di un acquisto.