Magazine Medicina

Ipocloridria, gastrite, ulcera gastrica, reflusso esofageo, tumore allo stomaco e disbiosi intestinale

Creato il 28 agosto 2013 da Corradopenna
La disbiosi intestinale (carenza dei microbi benefici e contemporanea proliferazione di quelli patogeni, spesso conseguenza di cure farmacologiche - antibiotici, pillole anticoncezionali, antidolorifici, neurolettici ed altri - ma a volte semplicemente ereditata in linea materna) ha fra i suoi tanti effetti una scarsa produzione di succhi gastrici. Ciò succede perché il lievito Candida ed altri microbi patogeni producono delle tossine che causano una riduzione della la secrezione dei succhi gastrici, la cosiddetta ipocloridria.
Siccome lo stomaco ha bisogno di un ambiente molto acido per digerire le proteine questa condizione patologica ha tutta una serie di conseguenze dannose, non ultima quella di contribuire in molti soggetti all'imperfetta digestione di glutine e caseina, che può portare come effetto finale alla produzione di sostanze simili alla morfina: le caseo-morfine e le gluteo-morfine, sostanze ritrovate nelle urine di persone sofferenti di schizofrenia, autismo, iperattività, psicosi post-parto, epilessia, sindrome di Down, depressione, artrite reumatoide e altre malattie autoimmuni.
La bassa acidità gastrica rende difficile tutto il processo di digestione perché impedisce la secrezione di due ormoni, la secretina e la colecistochinina, che servono a regolare l'attività di fegato, pancreas e cistifellea sincronizzandola correttamente.
La cattiva digestione di molte sostanze alimentari può innescare dei fenomeni di allergia e intolleranza specie perché la disbiosi generalmente si accompagna ad un condizione di porosità dell'intestino, che permette a questi frammenti non completamente digeriti di essere assorbiti nel sangue. A questo punto il sistema immunitario (che ha moltissime delle sue cellule nel sangue), già squilibrato dalle tossine dei microbi patogeni presenti nell'intestino, si deve confrontare con la presenza nel circolo sanguigno di sostanze che sono completamene estranee a quell'ambiente. Secondo la dottoressa Campbell-McBride è questa la causa che scatena le allergie e le intolleranze alimentari (compresa quella al glutine), e la conferma viene dalle molte persone che hanno seguito le indicazioni della dottoressa e testimoniano di rapide guarigioni da tali condizioni.
La condizione di ipocloridria, ovvero la bassa acidità dei succhi gastrici sguarnisce una delle nostre prime linee di difesa, per l'appunto l'alta acidità dello stomaco che in condizioni normali stronca ogni invasione microbica permettendo invece che nello stesso stomaco proliferino microbi patogeni come il lievito Candida e l'Helicobacter pylori (notoriamente correlato a ulcere gastriche, gastriti, tumore allo stomaco). L' Helicobacter pylori è stato classificato come "carcinogeno di gruppo I° per l'insorgenza del cancro allo stomaco.
Da notare che in uno stomaco col giusto grado di acidità vengono digerite solo le proteine, ma quando l'acidità è insufficiente nello stomaco i carboidrati fermentano, e la conseguente produzione di gas causa a rutti e rigurgiti.
Anche il famoso reflusso gastro-esofageo può essere causato dalla disbiosi con conseguente ipocloridria e proliferazione di microbi patogeni nello stomaco. Alcuni patogeni infatti possono proliferare intorno al muscolo sfinterico che separa lo stomaco dall'esofago, emettendo tossine che paralizzano parzialmente tale muscolo. La sensazione di sentirsi risalire del cibo acido non è certo piacevole, ma se a questo punto si interviene con degli antiacidi si finisce, almeno sul lungo termine, ad acutizzare il problema.
È notevole segnalare che sia la dottoressa Campbell-McBride nel suo libro sulla cura della disbiosi intestinale (come causa profonda di moltissime malattie diffuse nell'occidente moderno, dall'autismo all'asma a molte patologie autoimmuni e molte patologie cosiddette psichiatriche) sia il dottor Gerson all'interno del protocollo da lui ideato per la cura del cancro, propongono l'integrazione di succhi gastrici sotto forma di Betaine HCl con aggiunta di pepsina.
Ma se volete un rimedio casalingo all'ipocloridria c'è il cavolo (da assumere all'inizio dei pasti): succo di cavolo, cavolo crudo, cavolo fermentato (crauti), succo dei crauti.
Se la condizione di ipocloridria è causata dalla disbiosi intestinale solo una dieta rigorosa può aiutare a ristabilire una flora intestinale equilibrata e risolvere il problema alla radice; la dottoressa Campbell propone essenzialmente una dieta senza cereali e vegetali amidacei (come le patate ad esempio) con l'integrazione di cibi probiotici ovvero fermentati.


NB: la traduzione integrale del libro della dottoressa Campbell è ormai quasi finita, a breve sarà disponibile quindi la versione italiana.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :