"Ipostasi degli Arconti o La Natura degli Arconti" (Testo Gnostico Integrale)

Da Risveglioedizioni
“L'Ipostasi degli Arconti” è un trattato gnostico in lingua copta incluso nei codici di Nag Hammadi; si tratta di un'esegesi di Genesi 1-6 che espone la mitologia gnostica sulla creazione del cosmo e dell'umanità: sebbene l'inizio e la fine del documento siano gnostico-cristiani, il resto è una narrazione mitologica dell'origine e della natura dei poteri arcontici che popolano i cieli tra la Terra e Ogdoad e di come il destino umano sia influenzato da questi eventi primigeni...

Datato al III secolo circa, è fatto risalire alla fase in cui lo gnosticismo si stava trasformando da pura mitologia ad una filosofia. L'opera ha la forma di un trattato in cui il maestro affronta dei temi suggeriti dal dedicatario dell'opera. Inizia con un frammento di cosmogonia che porta ad una rivelazione della vera storia degli eventi della creazione raccontati nella Genesi, rivelazione che riflette la sfiducia gnostica verso il mondo materiale e per il Demiurgo che l'ha creato. All'interno di questa narrativa c'è un dialogo riguardante una rivelazione angelica, dove l’angelo stesso, riprendendo e rielaborando le rivelazioni dell'autore, formula la predizione dell'arrivo di un salvatore e della fine dei tempi. Gli Arconti (dal greco arkhonontos), sono quelle figure che nella teogonia e cosmogonia gnostica svolgono il ruolo di giudici e controllori del mondo materiale. Nella visione gnostica il mondo materiale è diviso sia ontologicamente che fenomenologicamente dalla sfera divina (Pleroma), un luogo atemporale ed adimensionale preesistente ad ogni cosa. Questa divisione si originò da un "peccato iniziale", attraverso il quale una emanazione divina si frappose tra il mondo materiale da essa generato, dove l'uomo si trova imprigionato, ed un Dio superiore ed occulto. Nello gnosticismo di origine iranica, dove il Dualismo raggiunge l'apice, si assiste allo scontro eterno e titanico tra due divinità, mentre in quello ellenizzante e giudaizzante, opposta al Dio occulto si erge la figura di un "dio minore", il Demiurgo, che viene coadiuvato da una serie di emanazioni generate da lui stesso, gli Arconti. Il mondo materiale, quindi, non è altro che un incidente di percorso, una creazione degli Arconti, che, ricordandosi della perfezione del Pleroma, cercano di riprodurla attraverso l'imposizione di regole e l'applicazione di leggi che, per quanto in difetto, tendono a riprodurne la realtà: l'Universo è il ricordo di ciò che un tempo essi conobbero. Secondo l'apocrifo di Giovanni il primo arconte nacque da Sophia, un eone emanato dal Pleroma, che, anziché congiungersi con un altro eone, si congiunse al suo desiderio per il Dio occulto. Da questa unione nacque un essere bestiale con la faccia di leone, Jaldaboth. L'amore di Sophia per il Pleroma si trasformò in desiderio e quindi in brama, pertanto l'emanazione di Sophia fu stravolta nella forma e nel contenuto, ma una scintilla della sua natura divina vi si riversò comunque. Sophia, vergognandosi di suo figlio, nato dalla trasgressione e dalla violazione delle regole divine, lo nascose lontano dagli altri eoni, in una sorta di zona buia. Qui Jaldaboth, essere indipendente dal Pleroma, iniziò la creazione del mondo materiale e diede vita ad altri Arconti, ognuno di loro in forma animalesca, neppure lontanamente simili agli eoni che vivevano nel Pleroma stesso. Ognuno dei suoi discendenti, come lui, aveva la capacità di creare, anche se la non discendenza diretta dal Dio occulto limitava questa capacità. Jadalbaoth regnava supremo sul cosmo, mentre i suoi figli regnavano su ognuno dei cieli. Durante la creazione del mondo materiale, però, giunse il Metropator, una emanazione del Dio occulto che intendeva raggiungere Sophia. Gli arconti, allora, stupiti da tale potenza decisero di catturare il Dio occulto tramite una sua manifestazione, così, ad immagine del Metropator, crearono l'Adamo terrestre. Questi tuttavia giaceva inerte nel Paradiso Terrestre finché il Padre, mosso a pietà non gli infuse il soffio di vita. Gli arconti, quindi, sono le potenze responsabili della creazione dell'uomo e del mondo materiale, ma anche le potenze che, grazie al loro ricordo dell'armonia e dell'ordine del Pleroma, danno le regole del Cosmo e del Tempo. Ma la loro funzione non si limita a questo, essi sono anche il maggiore ostacolo al ritorno dell'uomo verso il Dio occulto e la loro opera si esplicita proprio nel soggiogare l'uomo con le loro regole. Tra i manoscritti trovati a Nag Hammadi nel 1945 c’è l’Ipostasi degli Arconti o La Natura degli Arconti. Si tratta di una versione della Genesi in lingua copta, nella quale è esposta la creazione del Cosmo e dell’Umanità dal punto di vista della Teologia Gnostica. Nel testo integrale, di seguito proposto, vedremo come in questo antico manoscritto, ci siano forti evidenze tra l’equazione Arconti=Alieni e la genesi del nostro genere umano. IPOSTASI DEGLI ARCONTI / LA NATURA DEGLI ARCONTI (testo integrale) Nello spirito del Padre della Verità, il grande Apostolo (San Paolo, n.d.r.) disse: “la nostra lotta non è contro creature fatte di carne e di sangue, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano le regioni celesti”. Vi invio questo scritto affinché siate informati sulla realtà di queste Potenze. Il loro grande Dio, reso cieco a causa della sua ignoranza e della sua arroganza, ha detto: “Io sono l’unico Dio, non vi è nessun altro al di fuori di me”. Questa affermazione raggiunse l’Eone Incorruttibile dal quale uscì una voce che disse: “Ti sbagli Samael, tu sei il dio dei ciechi !” I suoi pensieri erano ciechi e, avendo lanciato la sua Potenza, la bestemmia aveva parlato. Egli ha imitato sua Madre fin nel Caos e nell’Abisso, attraverso la Pistis Sophia, ed ha fondato la sua progenie, ciascuno secondo il suo potere, avendo come modello gli Eoni che sono nella regione superiore, perché le cose visibili erano copiate ed inventate dall’Invisibile. Come l’Incorruttibilità guardò in basso nelle regioni delle acque, la sua immagine apparve nelle acque e le autorità delle tenebre si innamorarono di lei, ma non poterono impadronirsi di tale immagine, a causa della loro debolezza perché “quelli dell’anima” (mpsychikos) non potevano impadronirsi di “quelli dello spirito” (mpneumatikos), perché erano al di sotto e l’immagine proveniva dall’alto. Per questo motivo, l’Incorruttibilità, guardando verso il basso, avrebbe potuto congiungere la totalità con la luce, secondo la volontà del Padre. Allora i Governanti (gli Arconti) cospirarono e dissero: “venite, creiamo un essere umano con la polvere della terra” e modellarono la loro creatura come uno fatto interamente di terra. I Governanti presero un po’ di terra e modellarono la loro creatura secondo il loro corpo e secondo l’immagine del Dio che era apparsa loro nelle acque. A causa della loro impotenza non capivano la potenza del Dio: soffiarono sull’uomo, ma questo non poteva vivere a causa della loro impotenza e rimase sulla terra per molti giorni. Insistettero come venti impetuosi per far acquisire all’uomo l’immagine che era apparsa loro nelle acque, ma non conoscevano l’identità del suo potere. Ora, tutte queste cose avvennero per volontà del Padre della Totalità. Successivamente lo Spirito vide l’uomo che giaceva sulla terra e scese dalla regione adamantina e venne ad abitare in lui che divenne un’anima vivente. Egli ebbe il nome Adamo da quando cominciò a muoversi sulla terra ed una voce venne dall’Incorruttibilità per dargli assistenza. I Governanti [gli Arconti] radunarono tutti gli animali della terra e tutti gli uccelli del cielo e li portarono ad Adamo per vedere che nome Adamo avrebbe dato loro, poiché egli aveva il potere di dare il nome a tutti gli uccelli ed a tutti gli animali. Presero Adamo e lo posero in un giardino che avrebbe potuto coltivare e vegliarono su di lui. I Governanti dettero ad Adamo questo comando: “Tu puoi mangiare liberamente da ogni albero del giardino, ma dall’albero della Conoscenza del Bene e del Male non puoi mangiare ne toccare. Il giorno che mangiassi da esso, conoscerai la morte”. Essi non capivano quello che gli avevano comandato. Hanno parlato in questo modo per la volontà del Padre e consideravano Adamo come uno fatto solo di materia. I Governanti si consultarono uno con l’altro e dissero “venite, portiamo il sonno ad Adamo” ed egli si addormentò, ma il sonno che avevano portato su di lui era l’ignoranza. Aprirono un suo lato e fecero sorgere una donna vivente e ricoprirono questo lato con un po’ di carne ed Adamo venne ad essere interamente di anima (mpsychikos). E la donna spirituale venne da lui e parlò con lui dicendo: “Alzati Adamo!” Lui, quando la vide disse: “Sei tu che mi hai dato la vita e ti chiamerai Madre dei Viventi – perché è lei che è mia madre, è lei che è il medico e la donna, è lei che ha partorito”. Poi i governanti si avvicinarono a loro e quando videro la donna parlare con lui, furono presi da grande turbamento e si innamorarono di lei e si dissero l’un l’altro: “venite, seminiamo il nostro seme in lei” e lei rideva per la loro insensatezza e la loro cecità. Nelle loro grinfie divenne un albero e lasciò la sua ombra su di loro, che l’avevano contaminata vergognosamente. E contaminarono anche la sua voce e si resero passibili di condanna da parte dello loro creatura modellata secondo la loro forma e la loro immagine. Poi venne un essere spirituale (mpsychikos), l’istruttore, il Serpente e disse loro: “Cosa vi è stato comandato? Potete mangiare liberamente da ogni albero del giardino, ma dall’albero della Conoscenza del Bene e del Male non potete mangiare?” La donna carnale rispose “non solo ci è stato detto di non mangiare, ma anche di non toccare, perché, se lo facessimo, conosceremo la morte”. Ed il Serpente, l’istruttore disse: “voi non morirete. Vi è stato detto questo per gelosia. Piuttosto i vostri occhi si apriranno, diventerete come Dio e conoscerete il Bene ed il Male”. E l’istruttore fu portato via dal Serpente e la donna rimase sola sulla terra. La donna carnale prese un frutto dall’albero e lo mangiò e ne diede al marito ed a se stessa ed a “quelli dell’anima” (am-psychikos) e la loro carenza si mostrò nella loro ignoranza e riconobbero di essere nudi nello spirituale (a-pneumatikon) e presero foglie di fico e le legarono sui loro fianchi. Poi il Grande Sovrano venne e disse “Adamo, dove sei?”. Non sapeva quello che era successo. E l’uomo disse: “Ho udito la tua voce e ho avuto paura perché ero nudo, e mi sono nascosto”. Il sovrano disse: “perché ti devi nascondere? Forse hai mangiato dal solo albero da cui ti avevo comandato di non mangiare?” Adamo disse: “La donna che mi hai dato lo ha dato a me ed io ne ho mangiato”. E l’Arrogate maledisse la donna. La donna disse: “E’ stato il Serpente che mi ha portato fuori strada ed io ho mangiato”. Non sapeva che il Serpente era la sua forma modellata. Da quel giorno il Serpente cadde nella maledizione dell’Autorità, finché non fosse venuto l’essere umano perfetto (pteleios nrome) e la maledizione sarebbe cessata. I Governati presero Adamo e lo gettarono fuori dal giardino insieme a sua moglie ed anche loro caddero sotto la maledizione. E gettarono tutta l’umanità in grandi distrazioni e grandi difficoltà, in modo che il genere umano fosse occupato in cose terrene e non poteva dedicarsi allo Spirito Santo. Dopo queste cose, la donna partorì Caino, il loro figlio, e Caino coltivava la terra. Allora Adamo conobbe ancora la donna che rimase di nuovo incinta e partorì Abele e Abele era un pastore di pecore. Caino offrì a Dio i prodotti della terra, ma Abele offrì alcuni dei suoi agnelli. Dio gradì l’offerta di Abele, ma non accettò le offerte votive di Caino ed il carnale Caino uccise suo fratello. E Dio disse a Caino: “Dov’è Abele, tuo fratello?” Egli rispose e disse: “Sono io, allora, il custode di mio fratello?” Dio disse a Caino: “Sento la voce del sangue di tuo fratello che grida a me e tu hai peccato. Tornerò da voi. Chiunque ucciderà Caino subirà sette vendette e tu vivrai gemendo e tremando sulla terra”. Adamo conobbe nuovamente Eva e lei rimase incinta e partorì Seth ad Adamo. E lei disse: “Ho fatto nascere un altro essere umano attraverso Dio che prenda il posto di Abele”. Ancora una volta Eva rimase incinta e partorì Norea e disse: “Egli ha generato in me una vergine come assistenza per molte generazioni di esseri umani. Lei è la vergine per la quale i poteri non si contamineranno”. Poi gli esseri umani cominciarono a moltiplicarsi e migliorare. I Governanti si consultarono uno con l’altro e dissero: “Venite, creiamo un diluvio con le nostre mani e cancelliamo tutto ciò che è di carne, da essere umano a belva”. Ma, quando il Sovrano dei Poteri venne a sapere del loro piano, disse a Noè: “Fatti un’Arca da qualche legno che non marcisce e nasconditi in essa, tu ed i tuoi figli e le bestie e gli uccelli del cielo, dal piccolo al grande” – poi la mise sul monte Sir. Norea venne da lui desiderando salire sull’Arca e, quando lui non glielo permise, soffiò sull’Arca e la incendiò ed egli fece di nuovo l’Arca, per una seconda volta. I Governanti si recano da lei per portarla fuori strada ed il più grande tra loro disse: “La tua madre Eva è venuta da noi”. Ma Norea si rivolse a loro e disse loro: “Voi siete i dominatori delle tenebre. Voi siete maledetti. Mia madre non lo sapeva. Io non provengo da voi, ma è dall’Alto che io sono venuta”. L’Arrogante si trasformò nel suo potere ed il suo volto divenne come nero. Egli ha agito con audacia verso di lei e disse: “E’ necessario che tu renda un servizio a noi, come tua madre Eva”. Ma Norea gridò a gran voce fino al Santo, il Dio della Totalità: “Salvami dai governanti di ingiustizia e salvami dalle loro grinfie – in una volta!”. Il Grande Angelo scese dal cielo e le disse: “Perché piangi fino a Dio, perché ti comporti così coraggiosamente verso lo Spirito Santo?” Norea disse: “Chi sei?”. I Governanti di ingiustizia si erano ritirati da lei. L’Angelo disse: “Io sono Eleleth (sagacia), l’Angelo Grande che sta alla presenza dello Spirito Santo. Sono stato mandato a parlare con voi ed a risparmiarvi dalle mani dei fuorilegge. E ti guiderò per la tua strada”. Non posso parlare del potere dell’Angelo. Il suo aspetto è come oro fino ed il suo vestito è come la neve. La mia bocca non può sopportare di parlare del suo potere e dell’aspetto del suo volto. Eleleth, il Grande Angelo, mi ha parlato. “Questo sono io. Io sono uno dei quattro luminari che stanno alla presenza del Grande Spirito Invisibile. Questi Governanti non hanno alcun potere su di te. Nessuno di loro ha potere contro la radice della Verità. Questa radice apparirà nei secoli finali e regnerà sulla loro autorità. E queste autorità non possono contaminare voi e questa generazione. La vostra residenza è nell’incorruttibilità, dove lo Spirito Virginale (ppneuma m-parthenikon) dimora, superiore alle autorità del Caos e del loro Cosmo.” Ma io dissi: “Signore, insegnami sulla potenza di queste autorità, come sono venuti in essere, da quale materia, da quale realtà e chi ha creato loro ed il loro potere”. Ed Eleleth, il grande Angelo, mi parlò: “Entro illimitati Eoni, abita l’Incorruttibilità. Sophia, chiamata Pistis, ha voluto creare qualcosa da sola, senza consorte ed il suo prodotto ha creato immagini celesti”. “Un velo esiste tra le cose di sopra e gli Eoni di sotto e l’ombra è nata sotto il velo e l’ombra è diventata la materia e l’ombra è stata lanciata a parte. E ciò che Ella fece è diventato un prodotto in materia, come un aborto spontaneo. E prese la sua forma dall’ombra ed è diventato una Bestia Arrogante che assomiglia ad un leone. Ed è androgino, perché è dalla materia che proviene”. “Aprì gli occhi e vide un grande quantità di materia senza limiti, ed egli divenne arrogante, dicendo: “Sono io che sono Dio, e non c’è nessun altro a parte me”. “Avendo detto questo, egli peccò contro l’Interezza e, dall’alto Regno dell’Autorità, uscì una voce che disse: “Ti sbagli Samel, tu sei il dio dei ciechi”. “Ed Egli disse: “Se ogni cosa esiste prima di me, lascia che si manifesti a me” e subito Sophia stese il dito e mise la Luce nella materia e lo perseguitò fin giù, nelle regioni del Caos. Ed Ella tornò su, fino alla sua Luce”. “Questo sovrano, essendo androgino, ha creato per sé un grande Eone, una grandezza senza limiti. E pensò di creare progenie per se stesso. E ha creato per sé sette figli, androgini proprio come il loro padre”. “Ed egli disse alla sua discendenza: “Sono io che sono il dio della totalità”. “E Zoe, la figlia di Pistis Sophia, gridò e disse: “Ti sbagli, Sakla!”. Il cui vero nome è Yaldabaoth. Ella soffiò sulla sua faccia ed il suo respiro è diventato per lei come un angelo di fuoco e quest’angelo legò Yaldabaoth e lo precipitò giù nel Tartaro, sotto l’Abisso”. “Ora, quando la sua prole Sabaoth vide il potere di quell’angelo, si pentì e condannò suo padre e sua madre, la materia”. “Lui la detestava e cantava canzoni di lode fino a Sophia e sua figlia Zoe. E Sophia e Zoe lo hanno preso e portato fino al settimo cielo, sotto il velo tra il sopra ed il sotto. Ed Egli è chiamato il Dio dei poteri, degli eserciti, poichè egli è al di sopra dei Poteri del Caos, perchè Sophia lo ha nominato”. “Ora, quando accaddero queste cose, Egli creò per se stesso un grande carro con quattro facce con un gran numero di angeli e cherubini per rendergli servizio, con arpe e cetre”. “E Sophia prese sua figlia Zoe e la fece sedere alla sua destra per insegnarle tutte le cose che esistono nell’ottavo cielo. E pose alla sua sinistra l’angelo d’ira. Da quel giorno la sua destra è stata chiamata Zoe e la sua sinistra è diventata il modello di ingiustizia del Regno di Autorità. E fu il primo tempo in cui vennero in essere”. “Ora, quando lo vide Yaldabaoth in tutta la sua gloria e la sua altezza, lo ha invidiato e l’invidia è diventata un prodotto androgino e questo fu l’inizio dell’invidia e l’invidia ha generato morte. E la morte ha generato la sua prole e diede a ciascuno di loro carico del suo cielo. e tutti i cieli del Caos divennero pieni del loro numero”. “Ma è stato per volontà del Padre della totalità che tutte queste cose sono venute in essere, secondo il modello di tutte le cose di cui sopra, in modo che il numero del Caos potesse essere completato”. “Ecco, io vi ho insegnato tutto sul modello dei Governanti e sul modo in cui è stato generato e sul loro Padre e sul loro Cosmo”. Ma io dissi: “Signore, anche io appartengo alla loro loro materia?” “Tu e la tua discendenza appartenete al Padre che esiste fin dal principio. E’ da questa altezza, da questa luce imperitura, che le vostre anime sono venute. Per questo motivo, le Autorità non possono avvicinarsi a voi, a causa dello Spirito di Verità e tutti coloro che sono venuti a conoscenza di questa via esistono immortali nel mezzo dell’umanità dei mortali. Ma questo seme non si manifesta ora”. “Piuttosto, sarà manifesto tra tre generazioni. Egli ha allontanato da voi il legame con l’errore delle Autorità”. Allora ho detto: “Signore, quanto tempo ancora?” Egli mi disse: “Quando il vero essere umano si manifesta in una forma modellata dallo Spirito di Verità che il Padre ha mandato”. “Dopo che uno avrà insegnato loro ogni cosa. Ed egli li ungerà nel crisma della vita eterna, che gli fu dato dalla generazione non dominata”. “Poi il pensiero cieco sarà gettato fuori da loro ed essi calpesteranno sotto i piedi la morte delle Autorità. Ed essi saliranno verso la luce che non ha limiti”. “Allora le autorità cederanno la loro Era. E i loro angeli piangeranno la loro distruzione. E i loro demoni si lamenteranno della loro morte”. “Allora tutti i figli della Luce conosceranno la Verità e la loro radice nella Verità e il Padre della Totalità e dello Spirito Santo. Diranno tutti con una sola voce: “La verità del Padre è giusta, e il Figlio è sopra totalità. E da parte di tutti nei secoli dei secoli, Santo, Santo, Santo, Amen”. Fonte: Autori Vari

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