I.r.$.

Creato il 21 marzo 2016 da Lafirmacangiante
(di Stephen Desberg e Bernard Vrancken, '99/'00)
La vera notizia potrebbe essere che è finalmente possibile tenere in mano un volume dell'Editoriale Aurea curato come Dio comanda, un albo di una certa eleganza che pur lontano dall'essere lussuoso ha il pregio di essere difficilmente criticabile. La collana Gli Integrali BD, che come prima proposta presenta la serie I.R.$. di Desberg e Vrancken, arriva sugli scaffali delle edicole in un bel formato ampio e cartonato dalla grafica elegante (rabbrividisco al pensiero di quella dello Skorpio Maxi e del Lanciostory Maxi) e dalla resa di stampa molto buona. I colori sono decisi (qua e là ho letto anche un poco saturi rispetto all'originale, comunque belli), niente sbavature e un rapporto qualità prezzo molto onesto se rapportato a confezione e foliazione.
Il volume, dal titolo L'oro degli ebrei, raccoglie i primi due episodi della serie francese, La via fiscale del 1999 e La strategia Hagen dell'anno successivo. Probabilmente dal loro forziere i tipi dell'Aurea avrebbero potuto estrarre anche perle più preziose per dare il via a questa nuova e lodevole iniziativa editoriale, la serie I.R.$. vanta comunque delle buone frecce al suo arco, prima tra tutte il suo tema portante. È quantomeno originale vedere in azione un agente speciale che non appartenga all'F.B.I, alla C.I.A. all'N.S.A. o a qualche corpo segreto, speciale o deviato dell'esercito americano, ne tanto meno a qualche organizzazione o cartello criminale. Il nostro protagonista, Larry Max, è invece un agente dell'I.R.$., l'agenzia delle entrate degli Stati Uniti d'America, l'equivalente del nostro funzionario di Equitalia più o meno. Con una piccola differenza. All'occorrenza Larry Max ha la licenza di piantarvi una bella pallottola in fronte (cosa per la quale sembra essere molto portato considerato il suo status di agente del fisco), proprio come un novello James Bond.
Il filone potrebbe essere considerato quello del poliziesco d'azione con la peculiarità che non ci sono i classici investigatori, ne indizi forniti dalla scientifica o dall'anatomopatologo sui quali lavorare, bensì dichiarazioni fiscali e movimenti di denaro o illeciti da tenere sotto controllo. Se vi sembra che il tema possa risultare noioso ricredetevi, la via fiscale è un modo originale e nuovo (o quasi) per approcciare il genere investigativo che è qui, come sempre, corredato da azione, indagini, inseguimenti e sparatorie.
Il protagonista è il classico fustacchione tutto d'un pezzo, fine di testa e abile di mano, bello, apprezzato dal genere femminile e a cui tutto riesce bene. Finanche antipatico se vogliamo. La trama del primo dittico affonda nella situazione storica che vide le banche svizzere far sparire i denari di diversi (molti) correntisti ebrei internati nei campi di concentramento dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Un fiume di soldi destinato alle generazioni future sulle quali l'attivista ebreo Moshe Geldhof vuole mettere le mani per restituire il maltolto. Ma sarà proprio oro tutto ciò che luccica? Al lettore italiano non resta che sperare che Equitalia continui a stipendiare i suoi dipendenti con la pancetta e non decida di assumere un grilletto facile come Larry Max.
Le due storie si leggono con piacere, non indugiano in particolari tecnicismi ne spiccano per vertici d'originalità, sarà curioso vedere come (e se) un protagonista del genere evolverà nei prossimi albi e in quali altri scenari la serie porterà i suoi lettori (prossimo numero: narcotraffico). Anche i disegni di Vrancken sono nella media per lo standard francese (comunque medio alto), precisi, dettagliati magari non dinamicissimi. Nel complesso I.R.$. potrebbe rivelarsi una serie capace di piazzare qualche bella sorpresa e fornire diverse ore di sano intrattenimento.


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