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Iran, i Pasdaran ammettono i brogli del 2009. Ma una domanda resta: chi ha rilasciato quel video?

Creato il 06 giugno 2014 da Nopasdaran @No_Pasdaran

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In questi giorni ha fatto molto rumore il video diffuso dal dissidente Mohammed Nourizad sulla sua pagina Facebook. Nel video è possibile vedere il capo dei Pasdaran Ali Jafari, ammettere che le Guardie Rivoluzionarie hanno agito illegalmente per manipolare il risultato elettorale del 2009, quando venne rieletto il negazionista Mahmoud Ahmadinejad. Nel suo discorso davanti ad alti ufficiali dei Pasdaran, Jafari ricorda come la vittoria dei riformisti rappresentasse una redline da non oltrepassare per le Guardie e spiega come i suoi uomini agirono per prevenire questa evenienza.

Piccola nota:  Mohammed Nourizad, lo ricordiamo, è un ex giornalista del quotidiano conservatore Khayan che, passato all’opposizione, ha vissuto la maggior parte degli ultimi anni in prigione. Oggi, tra le altre cose, è un regista molto famoso in Iran. Dopo la repressione delle proteste dell’Onda Verde nel 2009, Nourizad scrisse una lettera chiedendo all’Ayatollah Khamenei, come capo delle forze armate, di scusarsi per le violenze e le morti provocate. Venne fermato, arrestato e condannato a 3 anni e mezzo di carcere. Nel luglio del 2013, in risposta alle discriminazioni promosse da Khamenei stesso contro i Baha’i, Nourizad baciò pubblicamente il piede di un bimbo Baha’i di 4 anni, provocando la veemente reazione del regime.

Tornando al video, dopo la sua pubblicazione, sorge spontanea una domanda. Perchè ora? Perchè rilasciare questo video proprio adesso, a distanza di quasi un anno dalla fine della Presidenza Ahmadinejad? Le risposte possono essere almeno due, completamente contrapposte:

  • la prima risposta e che qualche personaggio importante, vicino ad Hassan Rouhani, sta lavorando per screditare le Guardie Rivoluzionarie, estremamente critiche verso il Presidente. In questo periodo, lo ricordiamo, le Guardie hanno diverse volte attaccato le possibili aperture economiche verso l’Occidente;
  • la seconda risposta, invece, è esattamente opposta: qualcuno vicino all’Ayatollah Khamenei e ai Pasdaran ha deliberatamente rilasciato il video allo scopo di lanciare  un messaggio minatorio al Presidente Rouhani e ai suoi sostenitori. In poche parole, chi nel 2009 impedì la vittoria di Mir Hossein Mousavi, sembra oggi voler dire di poter fare la stessa cosa nel caso alcune redline fondamentali vengano superate.

Solamente il tempo dirà quale sarà la risposta giusta. Per ora, ad ogni modo, alcune cose appaiono chiare:

  1. il regime è sempre piu’ diviso al suo interno tra una fazione favorevole al Presidente Rouhani e una avversa;
  2. la divisione non è tanto basata sui concetto di diritti civili e diritti umani (nulla è cambiato con Rouhani in questo senso), quando sugli interessi economici. Mentre Rouhani e Rafsanjani voglioni aprire agli investimenti privati anche esteri, le Guardie e Khamenei vogliono un Iran isolato per controllare internamente l’economia iraniana;
  3. i Pasdaran rimangono l’ago della bilancia del potere in Iran e, ancora una volta, ribadiscono di essere pronti a tutto per non perdere il potere.



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