Magazine Politica

Iran: Lo scrittore Reza Mahabadi a processo per dei post su Facebook contro la censura!

Creato il 18 gennaio 2016 da Nopasdaran @No_Pasdaran

13F13E44-0CAE-43DE-98A6-3FDB3A88C48B_mw1024_s_n-e1432256825629

Mentre il mondo applaude il regime iraniano per aver rilasciato quattro prigionieri americani incarcerati per motivi politici o religiosi, Teheran continua la sua persecuzione verso tutti gli intellettuali sgraditi al potere.

Questa volta, ad essere finito sotto l’attenzione delle forze di sicurezza e del Ministero dell’Intelligence (MOIS), e’ lo scrittore Reza Khandan Mahabadi, membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione degli Scrittori Iraniani (Iran Human Rights).

Mahabadi ha ricevuto la visita degli agenti del MOIS nell’aprile scorso. Gli agenti gli hanno presentato un mandato di perquisizione, in cui il Procuratore lo accusava di “propaganda contro lo Stato” e “pubblicazione di materiale illegale”.

Ma a cosa si riferisce l’accusa? A due cose in particolare: in primis alcuni post pubblicato su Facebook da Reza Mahabadi. In questi post, Reza ha criticato apertamente la censura imposta dal regime agli scrittori iraniani. Secondariamente, alla rivista ‘Andisheh Azad’, una pubblicazione interna dell’Associazione degli Scrittori, in cui si invoca la libertà di espressione.

La storia rivista  ‘Andisheh Azad’ e’ il simbolo del fallimento della rivoluzione Khomeinista e dell’idea del moderatismo impresso da Rouhani. La rivista, infatti, e’ stata pubblicata la prima volta nel 1979, anno della Rivoluzione iraniana. Una volta che Khomeini ha conquistato il potere assoluto, nel 1981, la rivista e’ stata chiusa. Gli scrittori iraniani l’hanno ristampata per la prima volta lo scorso anno – sperando in una fase di maggiore apertura culturale – ma il regime ha immediatamente fatto capire che le cose non erano mutate.

Durante il loro raid, gli agenti del MOIS hanno sequestrato allo scrittore Reza Mahabadi buona parte dei suoi averi, compresi numerosi libri, cellulare e computere. A breve, Reza Mahabadi ricevera’ la convocazione del Tribunale Rivoluzionario che, ovviamente, lo processera’ per le sue “colpe”. 

Anche in questo caso, nel pieno silenzio della diplomazia Occidentale…



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog