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Iran: Pastore cristiano (detenuto) denunciato dal Mullah del carcere per non aver consegnato il Vangelo

Creato il 10 marzo 2015 da Nopasdaran @No_Pasdaran

Farshid-Fathi-familia

La persecuzione dei cristiani nella Repubblica Islamica dell’Iran, non si ferma neanche quando i perseguitati sono già in carcere. Quanto successo il 5 Marzo scorso nel carcere di Rajaei Shahr ne è una riprova tangibile. Secondo quanto riferito dall’agenzia HRANA, il Mullah del Braccio 10 della prigione ha deciso di ordinare ai cristiani detenuti di consegnare i loro libri di preghiera. La richiesta, si badi bene, era ovviamente non solo disumana, ma anche illegale: questi testi sacri sono stati ottenuti dai prigionieri cristiani direttamente dalle autorità del regime, attraverso una formale richiesta.

Ovviamente, come noto, nella Repubblica fondamentalista iraniana la legge e le regole valgono fino a quando non incontrano il Mullah o il Pasdaran di turno. Ecco allora che il clerico nominato direttamente dal Ministero della Cultura del Governo Rouhani, secondo le informazioni un tale Mortazavi, ha deciso di far valere il suo volere contro le regole e ordinare la confisca dei testi sacri. La sua brutalità, però, si è scontrata con la fede e il coraggio dei detenuti. I prigionieri cristiani, sfindando l’abuso di potere, si sono rifiutati di obbedire e non hanno consegnato i loro Vangeli.

Il Mullah, chiaramente, non ha accettato il rifiuto e ha deciso di prendersi la sua rivincita. Per questo, ha inventato una accusa di offese contro il Pastore evangelico Farshid Fathi, arrestato nel dicembre del 2010 e condannato a sei anni di carcere per essersi convertito dall’Islam al Cristianesimo. La sua liberazione, teoricamente, dovrebbe avvenire nel dicembre del 2016, ma dopo questa denuncia rischia di rimanere in carcere per altri due anni.

Per conoscere meglio la storia del Pastore Farshid Fathi e agire per la sua liberazione, vi preghiamo di visitare questo sito: http://www.freefarshid.org/farshids-story



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