Genesis Carmona, la bellissima Miss Turismo 2012 venezuelana, è morta nel febbraio scorso, uccisa da un proiettile sparato dalle milizie chaviste del Presidente Maduro. La sua morte ha ricordato a molti il tragico decesso dalla studentessa iraniana, anche lei bellissima, Neda Agha-Soltan, ammazzata dai Basij il 20 giugno del 2009. Anche lei, come Genesis, prendeva parte ad una dimostrazione in nome della democrazia e dei diritti umani, calpestati dal regime degli Ayatollah. Il nesso tra le due morti non è casuale e la mano dei Basij nella repressione in atto in Venezuela è facilmente visibile. Gli scagnozzi di Maduro, noti anche come “Colectivos”, sembrano usare le stesse tattiche usate dai Basij per attaccare i dimostranti dell’Onda Verde a Teheran.
Alla mera speculazione, vanno affiancati alcuni dati concreti che provano la collaborazione anti – democratica tra i due regimi: nell’aprile del 2009 il comandante dei Basij – Generale Mohammad Reza Naqdi – ha visitato il Venezuela insieme all’allora Ministro della Difesa iraniano Mostafa Moahammad-Najjar. In quell’occasione, Teheran e Caracas firmarono numerosi accordi di collaborazione militare e, secondo la denuncia del Die Welt, il regime Chavista dette via libera alla costruzione di una base missilistica iraniana presso la Penisola di Paraguanà (nord del Paese). Agli accordi pubblici, seguirono anche dei patti segreti: secondo dei documenti segreti, rivelati in questi giorni, Caracas avrebbe previsto un coordinamento con l’Avana e Teheran per garantire a Chavez la vittoria nelle elezioni dell’ottobre del 2012. In caso di sconfitta dell’ex Presidente defunto, infatti, i tre Paesi avrebbero lavorato insieme per reprimere eventuali proteste di piazza contro il Chavez. L’Iran, in tal senso, avrebbe addestrato la milizia venezuelana sulle tattiche da usare per colpire i dimostranti nelle strade urbane, in basi segrete a Cuba. Le foto qui sotto, mostrano proprio degli agenti venezuelani addestrati presso l’Avana.
Con questo scopo, quindi, sono state formate in Venezuela le “Redes de Movilizacion imediata”, ovvero le forze di reazione rapida. Come i Basij, anche queste forze usano un codice speciale per comunicare e mantengono un loro servizio di intellingence, inflitrato soprattutto nelle università della capitale Caracas. Il generale Naqdi, vogliamo ricordarlo, prima di essere nominato capo dei Basij, è stato il responsabile del servizio intelligence della polizia iraniana e come tale ha contribuito attivamente alla repressione contro gli studenti iraniani avvenuta a Teheran nel 1999. Naqdi è responsabile di numerose violazioni dei diritti umani. La cosa più preoccupante, è che le sue mani sporche di sangue sono arrivate sino in Bolivia, ove ha fatto scalo nel 2011 in compagnia dell’ex Ministro della Difesa iraniano Ahmad Vahdi e ove ha ricevuto una speciale onoreficenza (vedere qui la foto dell’evento). A La Paz si terrano il prossimo ottobre le elezioni Presidenziali e l’attuale capo di Stato Evo Morales è considerato un alleato chiave della Repubblica Islamica. Una eventuale sconfitta di Morales, perciò, non sarebbe in alcun modo accettata da Teheran e il rischio di una repressione delle eventuali proteste di piazza sembra essere sempre più concreto…
“Colectivos° in azione contro il popolo venezuelano
Basij in azione contro il popolo iraniano