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Iran, vi parliamo di Mohammad Ghouchani. Il suo crimine ha un solo nome: giornalismo

Creato il 16 febbraio 2015 da Nopasdaran @No_Pasdaran

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Nome: Mohammad Ghouchani

Data di Nascita: 1976, Rasht, Iran

Background: Giornalista e scrittore per Ham Mihan, Aseman, Tajrobeh, Mehr Nameh, Shargh, Seda Weekly e Mardom-e Emrouz.

Accusa: Attività contro la sicurezza nazionale

Mohammad Ghouchani ha cominciato a lavorare come giornalista nel 1997, scrivendo per un quotidiano locale di Rasht (capitale della Provincia di Gilan). Nel 1998, quindi, è andato a Teheran per studiare scienze politiche all’Università. Durante il periodo di studi, Mohammad ha scritto per diversi giornali, facendosi la nomea di critico delle posizioni piu’ conservatrici del regime. Nel 2000, perciò, è stato arrestato per la prima volta, con l’accusa di “diffondere pettegolezzi” e insultare ciò che è sacro. Per queste accuse, Mohammad Ghouchani è stato condannato a 36 mesi di carcere.

Nel 2001, Ghouchani è stato nominato direttore del mensile culturale Hamashahri, un supplemento dell’omonimo quotidiano. La pubblicazione è stata, però, costretta a chiudere poco dopo per ordine della magistratura iraniana. Per nulla scoraggiato, Mohammad ha fondato con alcuni amici e colleghi i quotidiani Shargh e Ham Mihan, anche questi temporaneamente chiusi dal regime nel 2006. Ancora una volta, però, al bando del regime Mohammad Ghouchani reagì fondando un nuovo magazine chiamato Shahravan-e Emrouz.

Durante le tristi elezioni del 2009 – vinte con brogli dal negazionista Ahmadinejad – Mohammad Ghouchani è stato il direttore del giornale Etamad-e Melli, organo di stampa riformista vicino all’ex candidato Presidenziale Mehdi Karroubi. Come noto, i brogli elettorali portarno a manifestazioni di massa contro il regime. Il Movimento di protesta, noto al mondo come Onda Verde, fu brutalmente represso dai Pasdaran e dai Basij. Per il suo sostegno alle manifestazioni democratiche, le forze di sicurezza arrestarono Mohammad Ghouchani il 20 giugno del 2009. Insieme a lui, al Ministero dell’Intelligence fu trascinata anche sua moglie Maryam Baghi. Per entrambi, non fu emesso alcun mandato di arresto ufficiale.

Mohammad Ghourchani è apparso davanti ad una Corte Rivoluzionaria del regime per due volte, con altri manifestanti arrestati durante le proteste. Nonostante nessuna accusa formale venne emessa contro di lui, Mohammad fu detenuto illegalmente dal regime per ben 131 giorni e rilasciato solamente il 30 ottobre del 2009. Anche in questo caso, nonostante le pressioni subite da lui e dalla famiglia, Mohammad ha deciso di continuare coraggiosamente il suo lavoro di giornalista.

Per questo, per non arrendersi ai Mullah, Mohammad Ghouchani ha accettato di dirigere il riformista Mardom-e Emrouz. Purtroppo il 17 gennaio del 2015, ancora una volta, dopo solo 19 pubblicazioni, la magistratura iraniana ha deciso di chiudere la bocca anche a questo quotidiano. L’ultima uscita di Mardom-e Emrouz, di cui vi abbiamo già parlato, è avvenuta pochi giorni dopo il terribile attentato di Parigi contro il Charlie Hebdo. In quell’occasione, contro la volontà del regime, Mohammad Ghouchani pubblicò in prima pagina la foto dell’attore americano Geoorge Cloney e le sue parole di condanna per i terroristi islamici autori del massacro parigino. La richiesta di censura contro il Mardom-e Emrouz arrivò direttamente dal giornale conservatore Kayahan, considerato la voce della Guida Suprema Ali Khamenei. Alla richiesta bieca di Kahyan, si aggiunse anche la petizione di 70 parlamentari iraniani direttamente al Ministro della Giustizia di Hassan Rouhani.

Il 23 gennaio scorso, quindi, il Parlamento iraniano ha presentato una legge di emergenza contro i giornalisti liberi: il testo di legge, infatti, prevede il bando definitivo dalla professione di tutti quei giornalisti che violano la “santità” della società iraniana (parole del parlamentare Hamid Rasaei). Mentre il Parlamento studia come chiudere la bocca a tutte le voci libere, Mohammad Ghouchani sarà presto giudicato nuovamente dal regime iraniano e potrebbe ritornare in carcere. Tutto questo per un solo “grande” crimine: il giornalismo!

Per maggiori informazioni si legga, Iran Wire: Mohammad Ghouchani, Crime: Journalism

La prima pagina del Mardom-e Emrouz

L’ultima uscita del Mardom-e Emrouz



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