Magazine Attualità

Iraq: sangue e violenza. Estremisti islamici Isis avranno il controllo del Paese?

Creato il 11 giugno 2014 da Nicola933

Dire che regna l’”anarchia” negli ultimi giorni in Iraq è un eufemismo. Dopo aver preso il controllo della città di Mosul e dell’intera provincia di Ninive, i jihadisti dell’Isis (Stato Islamico dell’Iraq e del Levante) che si ispirano ad Al-Qaeda, non si accontentano.

Sanguinari come non mai, pronti a tutto, hanno causato “decine di morti e feriti”, e  messo in fuga oltre mezzo milione di civili. Oggi hanno attaccato e conquistato anche Tikrit, paese natale di Saddam Hussein e capoluogo della provincia di Salaheddin, 157 km a nord di Baghdad. Il colonnello di polizia che riporta la notizia sostiene anche che “hanno liberato centinaia di prigionieri”.

Non solo. Gli estremisti di Isis hanno conquistato anche cinque zone della provincia di Kirkuk, nonché la provincia di Baiji, che si trova tra Mosul e Baghdad ed è molto ricca di petrolio (quindi potenziale punto di forza per contrattare con l’Occidente?). È evidente, a questo punto, che i jihadisti hanno il pieno controllo del nord del Paese.

A Mosul, oltre ad attaccare il Palazzo del Governo e prenderne il controllo, i miliziani dell’Isis hanno anche assaltato il consolato turco e sequestrato 48 persone, tra cui alcuni bambini e il console Ozturk Yilmaz. Lo riporta l’emittente araba Al-Jazeera citando un responsabile locale.

Il premier  Nuri al-Maliki ha dichiarato lo stato d’emergenza, aggiungendo che il governo “fornirà armi a coloro che si offriranno volontari per combattere i qaedisti”.  Maliki ha chiesto la collaborazione della Lega Araba e delle Nazioni Unite per “contrastare il terrorismo”. Anche l’imam sciita Moqtada al-Sadr è intervenuto, chiedendo “la formazione di unità di pace per difendere i siti religiosi, sia musulmani che cristiani”.

La situazione è degenerata in poche ore, diventando grave al punto da unire sullo stesso fronte il regime di Damasco in Siria e l’Esercito libero Siriano, fazione sunnita moderata che lotta per rovesciarlo. È ben noto infatti che l’Isis compie atti terroristici anche in altre nazioni mediorientali, come appunto la Siria.

L’esercito regolare siriano è stato colto di sorpresa e non sembra affatto preparato ad affrontare i continui attacchi dei miliziani; fonti locali affermano addirittura che parte dell’esercito sia scappato durante gli attacchi alle città senza neppure provare a difenderle.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :