Si lei ha dormito per gran parte del film, ma credo, che a conciliarle il sonno sia stata anche l'assenza dei soliti armadi in carne tipo Chris Hemsworth o Henry Cavill, ma a tal proposito devo dire, pur essendo un maschietto praticante le atti etero, ho trovato nel signor Guy Pearce il proverbiale fascino dello stronzo.
Insomma senza perdersi in tecnicismi o improvvisarsi critici cinematografici, diciamo subito che Iron Man 3, e molto più bello del 2.
Quest'ultima non manca mai, d'altronde il playboy miliardario del buon Downey Jr. si presta perfettamente a questi intermezzi ironici, una particolarità alla quale il fumetto regolare è rimasto impermeabile ma che invece è riscontrabile nel personaggio di Tony dell'universo ultimate. Insomma lo Stark in celluloide un ibrido del meglio dei vari Tony dimensionali: è geniale come dovrebbe essere, irriverente, provocatorio e sarcastico come la controparte ultimate, ma salutista e non propenso alle sbornie (dato il passato di alcolista) come l'Iron man 616. I progressi tecnologici degli effetti visivi regalano 2 ore di azione incalzante. Alcune scene sono di una spettacolarità veramente imbarazzante, nel senso che dovrete dare fondo a tutta la vostra forza di volontà per restare sobri e composti nel guardarle.
Bello anche la caratterizzazione del personaggio del Mandarino, una sorta di colonnello Kurtz, con sorpresa finale, che magari lascerà indifferenti gli avventori occasionali del film, ma farà decisamente sorridere gli appassionati.
Insomma c'è Exremis, c'è la bella Maya, anche se qui è un tantino menomata sul lato della caratterizzazione psicologica, c'è il solito cameo di Stan Lee, e c'è la sfilata autunno/inverno della collezione armature Mark, c'è Jarvis, c'è persino Iron Patriot, e c'è tanta adrenalina, forse troppa, ogni tanto si esagera ad emulare Die Hard, ma il consiglio è di scegliere la fascia oraria più giusta per le vostre tasche e andare a passare un paio d'ore di sana evasione a base di nanotecnologia e armature scintillanti.
Baci ai pupi!