Dopo gli spettacolari eventi di The Avengers, Tony Stark si trova a fare i conti con incubi, un’eccessiva iperattività e attacchi di panico sempre più frequenti;
Con Iron Man 3 la saga dell’eroe in armatura si conclude (forse), tornando a quelle atmosfere che avevano pervaso il primo capitolo e che il secondo aveva pericolosamente annacquato, ma lo fa con una impronta, quella di Shane Black, che dona alla pellicola la vera potenza di un film d’azione vecchio stile, continuando sulla scia del lavoro da lui già compiuto come sceneggiatore tra l’altro nei primi due capitolo della serie di film di Arma Letale.
Iron Man 3 è un film su un supereroe, ovviamente; ma il regista, autore dello script assieme a Drew Pearce, non dimentica che dietro l’armatura c’è e ci sarà sempre Tony Stark, ovvero l’uomo. E così ecco un protagonista ricoperto di paure e incertezze, ma che sa anche reagire e sopravvivere, combattendo un nemico oscuro e misterioso con la forza del proprio spirito e, ovviamente, con la sua mente geniale.
E’ in questo contesto, in cui per buona parte del film è Tony (in una veste inedita di eroe solitario) e non Iron Man a combattere le minacce che gli si parano davanti, che il regista delinea una trama interessante, nella quale ogni personaggio gioca un ruolo chiave, ma anche dove molti non sono quello che sembrano; un film di supereroi con venature che ricordano il genere hard boiled, come anche i romanzi thriller alla Tom Clancy.
Da non dimenticare infine un Guy Pearce che dopo anni ritrova un ruolo tagliato su misura per lui e un Ben Kingsley che tratteggia un Mandarino interessante da molti punti di vista, anche se decisamente differente, per molte ragioni, da quello che conosciamo dai fumetti e che potrebbe per questo contrariare molti lettori intransigenti. Interessante anche la partecipazione di Rebecca Hall come Maya Hansen, nel ruolo di quello che appare alla fine come una sorta di “angelo caduto” della scienza.
Una pellicola ottima, quindi, che si delinea come un perfetto punto di partenza per la fase 2 dei Marvel Studios, come lo fu il primo capitolo anni fa. Nonostante la pellicola sia a sè stante (a parte un paio di citazioni) rispetto ai precedenti film Marvel, è proprio questa sua indipendenza narrativa a sottolinearne il punto d’inizio, che porterà come noto ai film dei Guardiani della Galassia, Ant-Man e ovviamente l’atteso The Avengers 2, e quindi al rilancio di un universo cinematografico che ha affascinato milioni di persone.
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