William Blake, "Il vortice degli amanti" (1825)
si è mangiato gli altri organi
e ne ha lasciato i mozziconi
in posaceneri di nervi intrecciati:
suonano disgutosi jazz,
i sessi sottomessi,
e i riflessi di liquirizia
sugli occhiali angosciati
sono cancri indifferenti.
Le orecchie sventolano a mezz’asta,
e rilasciano suoni soli.