Che poi e' anche il compleanno di Carla, oltre che il venerdì pre Ironman. Il che vuol dire (per me) preparazione borse, check up della bici, e relax. Invece, il mondo ha deciso di piombarmi addosso. Fiacca totale, giri su giri (all'expo, per comprare la mia decima pompetta per le Co2 e festicciola nel giardino dell'hotel. Una rimpatriata scolastica ci hanno detto. Che come tutti ben sanno finiscono sempre in un modo: tutti ubriachi e con vecchie relazioni che trovano nuova linfa.
Ma partiamo dal mattino. Per cercare di mantenere un ritmo sveglia sonno ideale per l'ironman, stamattina avevamo deciso di svegliarci molto presto, fare il giro della bici (unico, 180 km), portare al check up la bici, assistere ad uno dei briefing, preparare le borse in camera, festeggiare con una cena in camera il compleanno di Carla, e anticipare la dormita. Quasi tutto ha funzionato, tranne che stasera la famosa rimpatriata della nonsochecazzo di scuola sta scombinando i piani, anche per questi dieci cazzoni che stanno festeggiano a due camere da qui.
Comunque il giro in bici e' piuttosto palloso, vallonato che più vallonato non si può, senza veri tratti pianeggianti ma nemmeno salite, solo colline su e giu'. E fattorie e prati a perdita d'occhio. Non un rifornimento (e caffè e bagno). Alla fine anche la pazienza finisce (prima dei 180 km) e mi dirigo con decisione alla University Bicycles per il check up della bici, gratuito ed immediato, per cui mi sono sentito in dovere di comprare una maglietta.
Quindi ci dirigiamo al sushi bar (in fondo sono le 12 e la fame si fa sentire, dopo la colazione fatta alle 7) e decidiamo per quello di fronte a quello di ieri, variando anche il menu, con il Bento Box per Carla. Il Bento Box e' una sorta di piatto unico con tempura, pollo agrodolce, insalata e 4 California rolls. Io proseguo a sushi.
Ritornati in hotel, e scaricata la bici ritorniamo svelti a piedi verso il briefing, dove il relatore aveva già parlato della parte che ci interessava (il nuoto ed il prenoto), e in assoluta mancanza di slides la sua sola parola, molto americana, mi risulta incomprensibile. Anche se dopo 16 ironman il briefing potrei tenerlo io senza problemi, quel piccolo particolare mi poteva interessare.
Cosi decidiamo per un giro dell'expo, dove io acquisto un paio di nuovissime Fate Newton (che qui ha la sede), ma che -ovviamente- non azzarderò domenica. Anche, già che ci sono, un paio di foto con dei veri campioni, Tim O'Donnell, Rachel Joyce e Tim Berkel, disponibilissimi.
Infine il ritorno in hotel per la preparazione delle borse, altro momento delicato. Ovviamente come in tutti i momenti delicati, ho dovuto ragionare su dove andare martedì da qui, decidere fra quali barrette prendere in bici, quale hotel potesse andare bene, e quale torta mangiare stasera, fra le decine viste al Safeway. Impresa titanica, insomma.
Naturalmente un salto dal meccanico per l'ennesima pompata Co2 era immancabile. Ma ora sono in camera, dopo una cena semi parca (la fetta di torta foresta nera e la boccia di champagne sono un po' extra), mi butterei volentieri fra le braccia di Morfeo, ed invece la musica e la festa sono allo zenith.