- Anno: 2015
- Durata: 96'
- Distribuzione: Warner Bros Italia
- Genere: Thriller
- Nazionalita: USA
- Regia: Woody Allen
- Data di uscita: 16-December-2015
Nelle sale italiane dal 16 Dicembre Irrational Man, ultimo film di Woody Allen.
Sinossi: Abe Lucas, professore di Filosofia, è emotivamente provato ed incapace di dare un significato alla sua vita. Poco dopo il suo arrivo come nuovo insegnante presso il college di una piccola città, Abe si ritrova coinvolto nella vita di due donne: Rita Richards, professoressa solitaria che spera che lui la salvi dal suo matrimonio infelice, e Jill Pollard, la sua migliore allieva che è anche la sua migliore amica. Il caso spariglia le carte quando Abe e Jill si trovano ad origliare la conversazione di un estraneo, rimanendone invischiati. Nel momento stesso in cui Abe decide di compiere una scelta delicata, torna nuovamente ad abbracciare la vita. Ma la sua decisione innesca una catena di eventi che influenzeranno la sua stessa vita e quelle di Jill e Rita per sempre.
Recensione: Intanto vale la pena ricordare che qualsiasi pellicola nuova di Woody Allen è sempre superiore alla media dei film che circolano nelle sale. Sempre. Quindi se il pubblico è abituato alla mediocrità cinematografica Irrational Man non fa per voi. Purtroppo la verità è questa. Al cinema italiano a parte casi sporadici manca quello che invece in Woody Allen trasborda da tutte le parti: la genialità, il non essere mai banale, che in molti confondono per ripetitività. Woody Allen gira sempre intorno agli stessi temi. E quindi? Se le sue ossessioni sono queste e lui le riserva nei film quale problema esistenziale c’è che vi fa dire “non è più lo stesso da 20 anni”?. In Italia manca il sarcasmo, il cinismo, quell’irridere il pensiero della morte attraverso un linguaggio che solo Woody Allen riesce a trovare. Io non so onestamente se devo ancora esagerare ma vorrei solo ricordarvi che dove vedete scritto WOODY ALLEN vale sempre la pena. Ci sono poche cose nella vita per cui vale la pena, Woody Allen è una di queste.
Passiamo a Irrational Man. Una splendida colonna sonora (cosa sconosciuta ai film italiani a parte Sorrentino e Verdone, diciamo che il resto dei registi la musica se la sente a casa) da Bach a Ramsey Lewis Trio, Daniel Maj Jazz Combo, Michael Ballou, Paul Eakins, David O’Neal e The Jimmy Bruno Trio. All’inizio il motivetto principale del film “The “In” The Crowd” sembra quasi portare avanti la cavalcata verso il vuoto esistenziale del protagonista Abe, interpretato da un perfetto Joaquin Phoenix. Professore di Filosofia, la pancia da alcolizzato, alcolizzato che non ha nessun motivo per essere felice o meglio nessun motivo per andare avanti, per iniziare a scrivere il suo nuovo libro o semplicemente per godersi una sana scopata. Completamente depresso, avulso dalle chiacchere degli altri viene trasferito in una cittadina dove insegnerà Filosofia ai suoi studenti in maniera del tutto anomala. Qui incontra Emma Stone, studentessa che per lui perde la testa, ma che intanto è fidanzata con un ragazzo bravo, buono e paziente. Ma il professore dal passato sofferente e dalla non volontà di vivere attira sempre di più la giovane ragazza. Lui restio ad un rapporto con la sua studentessa intanto inizia una breve relazione di letto con un’altra professoressa dell’Istituto, che trova in Abe, anzi spera che Abe sia la sua salvezza, che la porti via da un matrimonio sterile e senza gioie. E qui tutto normale. Poi arriva il genio. Il professore Abe troverà un motivo, che solo Woody Allen poteva pensare e scrivere per ritornare a vivere ad essere felice e a riprendere in mano la sua vita. La motivazione che Allen trova è semplicemente straordinaria e straordinario è il finale.
Non è lento, è girato in maniera magistrale, ci sono delle inquadrature dei paesaggi e delle camminate degli uomini che si confondo con la natura, la musica che inquadra alcune immagini in maniera perfetta a fermare il momento. C’è la filosofia, il caso, Dostoevskij, c’è il vuoto di alcune persone, c’è la volontà di far finta che tutto abbia un senso. Sì, voi direte “il solito Woody Allen”. È così, ma nessuno avrebbe pensato di scrivere una motivazione per ritornare a vivere come lui ha fatto in Irrational Man. Uscendo dalla sala la prima cosa a cui ho pensato è che al cinema italiano manca la fantasia, il colpo di genio che Woody è riuscito a mettere in Irrational Man.
Graziella Balestrieri