Fuori dall'orgiastico locale gay Rectum ci sono ambulanze e polizia. Due amici sono entrati dentro a cercare tale Tenia e poi c'è stata una violenta rissa. Erano andati a cercarlo su indicazione di un trans. Avevano trovato il trans su indicazione di due specie di vigilantes. I due vigilantes, indagando per proprio conto, avevano trovato i documenti del trans nel sottopassaggio dove era stata violentata e ridotta in fin di vita una giovane donna, compagna di uno dei due ed ex dell'altro...
Macchina da presa in acido già dai titoli di testa, fluttuante senza forza di gravità, questo strano film che procede negli eventi interamente a ritroso parte con una scena avulsa, mostrandoci due personaggi degni di "cinico tv" enunciare il concetto base: Il tempo distrugge tutto. Ubriacatura visiva, per i miei gusti entusiasmante, fino allo stupro compreso. Due terzi del film, poi si torna a qualcosa di più convenzionale, a spiegare i personaggi in condizioni meno estreme. La sorpresa non sta mai nello scoprire l'evento, visto in anticipo, ma ciò che lo ha anticipato. L'ultima mezzora circa, tolti i nudi di Monica Bellucci (decisamente un bel vedere, 10 anni fa poi non era ancora plastificata) e di Vincent Cassel (per altri, dipende dai gusti), che erano già coppia anche nella vita, è piuttosto "moscia", ma è quasi inevitabile visto l'espediente narrativo. A restare costante per tutto il tempo è il notevole accompagnamento fornito dalle musiche di Thomas Bangalter, elemento del duo Daft Punk del quale abbiamo parlato in occasione dell'ottimo "Daft Punk's Electroma".
Gaspar Noé scuote ai tempi Cannes con un film ad alto tasso di violenza (anche gratuita) e sesso (anche esplicito). Intendiamoci, è uno scuotere relativo a quella platea. Chi scrive a visto con godimento cose ben peggiori in ambo i sensi, ma capisco che non era certo roba che si poneva il problema di passeggiare per la Promenade de la Croisette.
Due scene sono davvero da incorniciare.
Il volutamente disgustoso cercare Tenia nel Rectum (un nome, una garanzia...) in un concerto di orgasmi, amplessi orali, anali, sadomaso, di semplici amanti o di più perversi. E' una scena che puzza letteralmente e dichiaratamente di merda e termina con un sublime omicidio a colpi d'estintore.
Il lunghissimo stupro (chi l'ha cronometrato parla di 9 minuti) nel quale la Bellucci nazionale viene sodomizzata senza pietà, e senza lubrificante né preservativo, in quel tunnel rosso-incubo da un personaggio mostruoso, che mi ha ricordato quelli descritti da William Burroughs ne "Il pasto nudo" (1991, David Cronenberg), orribile nell'aspetto e nella morale, e quindi, proprio per questo, narrativamente succulento.
E con questo i 3 lungometraggi di Gaspar Noé, argentino di nascita e francese per tutto il resto, li ho visti e recensiti tutti. Posso quindi fare un temporaneo bilancio. "Seul contre tous - I Stand Alone", contenutisticamente parlando, è secondo me il migliore. Questo "Irréversible" non è affatto male, e nel suo percorso artistico lo vedo come tappa di avvicinamento nella sperimentazione narrativa e visiva al quasi-capolavoro "Enter the Void", quest'ultimo talmente bello esteticamente da ingenerare aspettative non facilmente esaudibili in eventuali future opere.
Robydick