L’Isc Indicatore sintetico costo è un parametro che misura le spese sostenute dal conto corrente nell’arco dei 12 mesi
Per capire se la spesa è alta o bassa, è possibile confrontare il proprio Isc Indicatore sintetico costo con gli Isc standard, riferiti ad un conto corrente-tipo, che ogni banca è obbligata a rendere pubblici. Il dato standard si trova nel prospetto informativo del conto corrente ed anche nel sito PattiChiari alla voce “Conti correnti a confronto”.
Per l’individuazione dell’Isc standard di un conto corrente, la Banca d’Italia ha previsto
sei profili di clientela:
1) GIOVANI
Effettuano in media 164 operazioni all’anno in conto corrente. Non hanno finanziamenti né investimenti. Utilizzano normalmente il bancomat e non hanno la carta di credito o quella prepagata.
2) FAMIGLIE CON OPERATIVITA’ BASSA
Effettuano in media 201 movimenti in conto corrente. Si fanno addebitare le rate del mutuo, quelle dei finanziamenti, le utenze. Si fanno accreditare lo stipendio. Utilizzano prevalentemente il bancomat per prelevare. Non hanno la carta di credito o quella prepagata né investimenti.
3) FAMIGLIE CON OPERATIVITA’ MEDIA
Effettuano in media 228 movimenti all’anno. Utilizzano il bancomat e la carta di credito, ma non quella prepagata. Utilizzano anche i canali alternativi, gli assegni e hanno scelto la domiciliazione delle utenze. Hanno il mutuo, ma non hanno chiesto altri finanziamenti.
4) FAMIGLIE CON OPERATIVITA’ ALTA
Effettuano in media 253 movimenti all’anno. Hanno il mutuo, la carta di credito, la carta bancomat ed effettuano investimenti. Allo sportello preferiscono i canali alternativi (internet, telefono). Usano assegni e hanno scelto la domiciliazione delle utenze.
5) PENSIONATI CON OPERATIVITA’ BASSA
Effettuano in media 124 movimenti all’anno. Si fanno accreditare la pensione e addebitare le bollette. Utilizzano il bancomat ed il pagobancomat. Non sono previsti il deposito titoli, la carta di credito, il mutuo ed i finanziamenti.
6) PENSIONATI CON OPERATIVITA’ MEDIA
Effettuano in media 189 movimenti all’anno in conto corrente. Si fanno accreditare la pensione e addebitare le bollette. Utilizzano la carta di credito, il bancomat, il pagobancomat, i canali alternativi, il deposito titoli.
L’Isc Indicatore sintetico costo è una piccola rivoluzione nella trasparenza bancaria, perchè finalmente ha consentito di confrontare i costi dei conti correnti con criteri omogenei e oggettivi, condivisi da tutte le banche. Ma è anche un parametro di riferimento molto utile per capire quale banca sia più conveniente, a parità di offerta.
Bisogna fare attenzione però al fatto che qualche banca ha provato ad introdurre l’Isc Indicatore sintetico costo variabile, con un minimo ed un massimo, il che rende difficile da confrontare con quello delle altre banche.
Un’elaborazione del CorrierEconomia mette in evidenza la media indicativa degli Isc per categoria dei sei maggiori Istituti di credito italiani, più le Poste (il dati escludono l’imposta di bollo e le voci non previste dall’Isc Indicatore sintetico costo, come lo sconfino e i bonifici per cassa):
Categorie Euro
GIOVANI 78,64
FAMIGLIE CON OPERATIVITA’ BASSA 95,52
FAMIGLIE CON OPERATIVITA’ MEDIA 136,65
FAMIGLIE CON OPERATIVITA’ ALTA 122,92
PENSIONATI CON OPERATIVITA’ BASSA 72,31
PENSIONATI CON OPERATIVITA’ MEDIA 109,81
Un’alternativa per tagliare i costi sono le banche online. Il loro Isc Indicatore sintetico costo è, in genere, quasi a zero, in quanto per il conto corrente online si paga nulla o pochi euro.