Bene, con l’arrivo della primavera e delle prime giornate di sole è inevitabile pensare alle vacanze. A un weekend mordi e fuggi in riva al mare o alle gite fuori porta che durano qualche giorno in più.
Non posso rinunciare dunque a raccontarvi uno dei posti a me più cari in assoluto: l’isola di Ischia. Tanti ricordi, alcuni amici e una parte della stesura del mio primo libro mi legano a questo luogo che va vissuto e scoperto lontano dal turismo di massa e dagli inflazionati periodi estivi.
La leggenda vuole che quest’isola vulcanica sorga sopra il corpo di Tifeo, il gigante ribellatosi a Giove, che erutta fuoco rendendo calde le acque. E infatti tanti luoghi dell’isola si dice prendano nome da parti del suo corpo, come Panza, Ciglio o Piedimonte. Una vacanza a Ischia, per non correre il rischio di essere banale, non deve esimersi dunque dal conoscerne storie e tradizioni, usi, costumi ma anche una cucina fortemente radicata con il territorio.
Due i posti che merita visitare in zona: il Gardenia, un delizioso angolo di paradiso dove soggiornare in tre comodi appartamenti o dove assaggiare buoni piatti e godere della bellezza di una spiaggia senza tempo; il Giardino Eden per una cena da sogno al “tavolo 7”. Ma a Ischia non bisogna dimenticare che la prima colazione è d’obbligo da Calise, il bar di piazzetta degli Eroi che qui rappresenta un’istituzione. Fondato dal Cavalier Francesco nel 1925 sforna quotidianamente sublimi bontà come il cornetto a lievitazione naturale o la torta ischitana.
Per un buon piatto di pasta, vera gloria napoletana, la tappa è d’obbligo da Alberto, al Bagno Lido, dove Gianni Mattera è uno chef d’eccezione che saprà stupirvi non solo con la saggezza di un tempo, ma anche con la creatività che lo contraddistingue. Sono da non perdere le eccezionali taccozzette con vellutata di cozze, zucchine e cioccolata (Valrhona al latte 40%) macchiati al pomodorino e il leggero e croccante fritto di paranza. Restando nei paraggi non dimenticate di assaggiare il Rucolino prodotto da Ischia Sapori, un amaro realizzato con le foglie di rucola che cresce qui e nelle isole pontine.
Dall’altra parte dell’isola il caratteristico borgo di Sant’Angelo è un luogo pittoresco e inaccessibile alle auto, dove è bello passeggiare ad ogni ora. Sant’Angelo divide la lunga spiaggia dei Maronti, raggiungibile solo a piedi o in taxi d’acqua, dalla vicina baia di Sorgeto, piccola insenatura in cui sgorgano calde acque termali. Ai Maronti, precisamente vicino alle Terme di Cavascura dove le vasche termali in pietra sono racchiuse in nicchie scavate nel tufo, si trova la migliore oasi del gusto dell’isola. Si chiama Taverna Pietro Paolo Stalino ed è gestita da Leonardo Iacono e dalla sua bellissima famiglia. Il posto è ameno, ma non lo trovi per caso, devi sapere che c’è. Semplice e spartano ha tutto ciò che occorre, in primis l’amore per la cucina e per le tradizioni del territorio. Tra le specialità in carta ci sono coniglio alla “Stalino”, frittura di pesce misto, patate fritte paesane e delle zeppole da capogiro: quanto basta perché il locale sia sempre pieno. Tutto è preparato sul momento, le porzioni sono abbondanti, l’atmosfera è semplice, e dovrete avere un po’ di pazienza.
Tra Ischia città e Sant’Angelo, l’isola si estende nella sua sterminata bellezza che ha colpito il mondo del cinema e dell’editoria come ricordano i fasti di Lacco Ameno e La Colombaia, la villa di Luchino Visconti. Ci si può imbattere in stabilimenti termali come il parco del Negombo, i giardini Poseidon, la fonte delle ninfe Nitrodi o trascorrere un po’ di tempo curiosando nella spiaggia delle fumarole. Si possono visitare le tante chiese disseminate sull’isola, l’Area Archeologica di Santa Restituita, il Museo Archeologico di Pithecusae o i gradini della Mortella, ma anche cenare da Umberto a Mare a Forio d’Ischia vicino alla suggestiva chiesa della Madonna del Soccorso o alla tavola di Libera Iovine, al Melograno, dove il buon cibo è sempre un’emozione profonda. Ischia infatti non è solo mare; è sicuramente acqua, ma è anche vino come testimoniano i suoi celebri anfitrioni: Biancolella e Piedirosso.
Sull’isola li produce dal 1888 la famiglia D’Ambra che ha nel vigneto dei Frassitelli la sua anima. Considerato da Luigi Veronelli come uno dei più belli al mondo, questo luogo è un esempio di coltivazione eroica: è situato a 500 metri sul livello del mare ed è dotato di una monorotaia per il trasporto dell’uva. È qui, secondo Andrea D’Ambra, che si gode della vera Ischia, quella fatta anche di silenzio, di montagna, di funghi, di conigli, di sentieri, di piante del sottobosco.
Ma c’è un altro luogo magico che vale la pena di visitare. Si chiama Pera di Basso ed è un agriturismo sulle alture di Casamicciola. Ancora una volta l’isola si guarda dall’alto per scoprirne la sua profondità. Anita e Mario Russo lo gestiscono con grande passione e si percepisce. Tutto ricorda il bello e la colazione, ogni mattina, è unica e inebriante come il profumo di una caprese calda appena sfornata.