Anno: 2011
Distribuzione: Gianluca Arcopinto, Marco Ledda, Zaroff
Durata: 90’
Nazionalità: Italia
Genere: Drammatico
Regia: Stefano Chiantini
Scegliere di uscire nelle sale e online: questo è il doppio canale che Gianluca Arcopinto propone per promuovere l’ultimo film prodotto e distribuito dalla Zaroff, Isole. Alla ricerca di nuove forme complementari di fruizione, non si può far fronte al problema distributivo se non aggirando i circuiti convenzionali di diffusione e scegliendo, dopo il debutto al Nuovo Sacher il 10 Maggio e nei giorni successivi nelle sale, il web come piattaforma alternativa.
A questo esperimento, mai provato prima d’ora, si prepara l’ultimo film di Stefano Chiantini, un giovane regista che, al suo terzo film, sceglie, dopo aver descritto la difficoltà e la solitudine nei rapporti di coppia, di mostrare quello che le parole non osano descrivere, ossia le vite dei personaggi colte nei più piccoli gesti e nei silenzi di fronte alla natura selvaggia e solitaria delle isole tremiti. Chiantini lavora in sottrazione, riuscendo a colmare i silenzi con i quali si misura, così da girare un film che, per quanto piccolo, si dimostra intimamente commovente.
È la solitudine nella sua accezione più ampia il tema al quale l’opera gira attorno (ricordando nei contenuti un regista ai margini come Soldini); quella di chi si ritrova sperduto e di chi ne paga il prezzo non riuscendo più ad avvicinarsi a qualcuno. La solitudine in Isole è quella di tre individui: un vecchio prete (Giorgio Colangeli), una giovane muta (un’incredibile Asia Argento mai così brava) ed un clandestino slavo (Ivan Franek). Tre freaks ognuno dei quali si trova su un’isola selvaggia ed ostica senza che se ne conosca il motivo, tre personaggi allo sbando, stranieri l’uno per l’altra che, per colmare la propria solitaria esistenza, non possono far altro che scontrasi e rimanersi accanto per scoprire di sapere ancora, dopo tanta resistenza, relazionarsi con chi è vicino.
Martina Bonichi