Isole Ballestas e Parco Nazionale di Paracas

Creato il 14 ottobre 2013 da Cristina

Randagia nel mondo

Paracas e Isole Ballestas

Non chiamatele “Galapagos dei poveri”, non lo meritano assolutamente! “sorelle minori” può andare meglio.

Per chi, come me, viaggia in fai da te, alcuni consigli per raggiungerle da Lima, premettendo che è molto più comodo dormire a Paracas.

Prima il dettaglio costi:

10 soles per taxi da Av. Larco Miraflores al terminal dei bus Soyuz

74 soles andata e ritorno bus Vip Perùbus

20 soles taxi da Pisco Cruz (sulla Panamericana) a Paracas

50 soles escursione alle Isole Ballestas e visita alla penisola di Paracas

10 soles taxi da Pisco Centro a Pisco Cruz

10 soles taxi da terminal bus Soyuz a Miraflores Av. Larco

Totale: 174 soles, ossia 45 Euro

Il pernotto a Paracas è semplicissimo organizzarlo per chi, ad inizio viaggio, atterra a Lima, ed è diretto verso sud, ma per me che arrivo dall’opposta direzione, dopo aver visitato Bolivia e Perù, non ci sono alternative a quanto scelto, se non saltare Lima,  perdere un giorno e muovermi con tutti i bagagli appresso, cosa che non ho voglia di fare (nell’ultimo giorno di permanenza a Lima devo concentrare lo shopping di un mese sempre rimandato per non appesantire il bagaglio).

I luoghi turistici peruviani, siti naturali ed archeologici, sono facilissimi da raggiungere con escursioni guidate, molto economiche, organizzate dalle agenzie locali. Pulmini e minibus raccolgono e raggruppano turisti dai vari alberghi portandoli quasi ovunque, è sufficiente prenotare la sera prima.

Arrivata a Lima e dopo aver consultato un paio di agenzie in zona Miraflores, subito mi rendo conto che le Ballestas sono una eccezione. Nessuna gita organizzata, solo macchine private e botte da più di 250 dollari.

L’unica alternativa offerta dalle agenzie è la prenotazione della corsa delle 3.15 delle compagnie Cruz del Sur e Ormeño.

Se Cruz del Sur ed Ormeño non hanno più posti, e volete partire il giorno dopo, beh, è un casino. Ma non impossibile!!

Il primo intoppo è che io non ho una guida tipo Lonely Planet, cosa comunque non gravissima visto che ho appurato che spesso anche l’ultimissima versione che ho acquistato a capitoli pdf per altre città peruviane non riporta informazioni aggiornate.

Il secondo è che ogni compagnia di bus ha il proprio terminal, e quindi si tratta di capire a priori quali raggiungano Paracas. Il terzo è che in agenzia putroppo mi danno anche informazioni sbagliate sulle compagnie che effettivamente seguano questa tratta.

Il pomeriggio del giorno 6 settembre, l’unico che potrei dedicare alla visita della capitale, è dedicato alla ricerca di un qualcosa che riesca a trasportarmi a Paracas in tempo utile (8 di mattina) per riuscire ad aggregarmi alle lance in partenza. Le escursioni sono limitate alla prima mattinata, più tardi il vento si leva ed il mare si ingrossa, ostacolando e rendendo pericolose le uscite.

Con un taxi raggiungo dapprima Civa, ma desolata scopro che non fanno servizio diretto a Paracas. Qui mi dicono che l’unica compagnia che effettua questo trasporto è Soyuz, e la sua consociata Perùbus, quindi raggiungo il loro terminal che per fortuna non è distante. Attenzione, conviene comprare i biglietti il giorno prima.

Io non lo faccio, e seriamente rischio di restare a piedi. Non so se sia sempre così, ma quando arrivo al terminal alla 1.30 di notte c’è una piccola folla in attesa. La partita Perù – Uruguay valida per la qualificazione ai Mondiali è terminata, ed un sacco di tifosi, con bandiere, trombette, ecc stanno cercando di rientrare a casa, bivaccando ovunque. La coda agli sportelli è lunga.

Non è vero, almeno per quanto riguarda la notte, che ci siano partenze ogni 5 minuti, come affermano gli striscioni pubblicitari. Appena arriva il mio turno scopro che riuscirei a comprare un biglietto per la corsa delle 4, il che significa arrivare troppo tardi. Miracolosamente, allo sportello Perùbus saltano fuori biglietti invenduti sulla corsa delle 3.30. Perùbus ha i bus della linea vip, del tipo semi-cama, molto comodi e reclinabili, ed impiega un’ora in meno rispetto a Soyuz per arrivare a Paracas.

C’è la toilette a bordo, la televisione, e danno perfino da mangiare. Il bus parte ed arriva in orario perfetto, cosa quasi mai successa in questo viaggio. La fermata è sulla Panamericana, in prossimità della città di Pisco denominata Cruzero.

Un taxista conduce me e la mia compagna di viaggio al molo di Paracas

Il taxista si propone subito di accompagnarci alla scoperta del Parco Nazionale, insistendo anche, ma viene ignorato.

I prezzi per l’escursione sono i medesimi in tutte le agenzie. Per quello che ho modo di vedere, anche le barche sono più o meno le stesse.

Purtroppo la giornata è grigia, ma per il momento non piove. La cittadina, casette bianche col tetto piatto, molte pensioni, un lungomare animato da turisti e pellicani, sembra un po’ triste.

Nonostante l’atmosfera cupa, i colori delle scogliere che costeggiamo sono straordinariamente vividi, e variegati.

Io non ho problemi, ma per fortuna oggi il mare è calmo (mi infastidisce vedere gli altri vomitare). Giungiamo al Candelabro, una grande struttura geroglifica che ricorda le linee di Nazca.

Sopra di noi migliaia di uccelli in volo, sule, gabbiani, cormorani, pellicani di varie specie. Altrettanti a riva.

Dopo un breve tratto di mare, arriviamo alle Ballestas. Qui troviamo anche pinguini di Humboldt,

e leoni marini.

Transitare sotto una la folla di pennuti in volo è molto rischioso, non c’è alcun membro della spedizione che sia riuscito ad evitare i loro ricordini, quando capita a me sono così presa ad osservare la fauna che neppure me ne accorgo.

Le barche si avvicinano molto agli scogli, ed è possibile vedere la fauna, soprattutto i leoni marini da molto vicino.

Da quale lato sedersi? In teoria imparzialmente il pilota si accosta alternativamente in modo da favorire sia destra che sinistra, ma io, seduta a sinistra ho notato che molto più spesso degli altri mi sono trovata faccia a faccia con i simpatici otaridi, non so se è la regola oppure è stato un caso…

Di rientro a Paracas (l’escursione non credo duri più di un’ora e mezza) viene lasciato circa 45 minuti di tempo per fare colazione nei vari ristoranti del lungomare che nel frattempo hanno aperto i battenti, ed intorno alle 11 si parte in pulmino (devo dire che il mio è piuttosto scassato, in ogni caso non mi ha lasciato a piedi) alla volta del Parco Nazionale di Paracas.

La nostra guida ci trascina al ritmo di “Adelante! Adelante! Rapido! Rapido” in un interessante e piccolo museo dove ci sono informazioni sugli animali che popolano la zona e la formazione geologica.

Non riesco assolutamente a fermarmi tutto il tempo che vorrei!

Dopo è la volta della Catedral, che ricorda vagamente i 12 apostoli australiani, il posto è bellissimo.

Infine alcune spiagge, fra cui la Playa Roja.

Consumiamo il pasto alle Lagunillas, ove vi sono ristoranti tipici che propongono pesce fresco.

Considerando che per rientrare a Lima ci vogliono 4 ore, ho fissato la corsa di Perùbus delle 16.30. Dato che i tour finiscono verso le 15.30, come orario mi pare perfetto.

Ritengo questa escursione assolutamente impedibile, visto anche l’ottimo rapporto qualità/prezzo.

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