Nel corso degli ultimi 300 anni, il complesso delle Isole Salomone ha visto nascere oltre 50 nuove isole artificiali, risultato del lavoro di alcune persone che vivono nello stato del sud Pacifico.
L'incremento del numero delle isole si può vedere ogni anno, soprattutto nell'area della Laguna di Lau, un pezzo di mare circondato da barriere coralline e situato sulla costa settentrionale di Malaita.
Secondo la tradizione, l'isola di Sulufou fu la prima ad essere costruita, da Leo, un pescatore che oltre 300 anni fa volle creare un'isola artificiale per porvi un importante mercato del pesce.
Ogni isola sembra avere il suo scopo: Adagege fu utilizzata come base per le donne in maternità, mentre Foubuli è stata costruita col solo scopo di ospitare maiali d'allevamento. C'è anche chi costruisce isole puramente simboliche, come un uomo che ha creato un isolotto nel punto in cui il figlio fu ucciso da uno squalo.
La maggior parte delle isole però sembra essere stata costruita da giovani coppie per insediarvisi.
Vengono poi piantati alberi, che contribuiscono a tenere compatto il terreno e a fornire ombra ai futuri inquilini. Offrono inoltre un riparo da occhi indiscreti, e sembrano innalzarsi direttamente dal mare, visto che nascondono anche le pareti dell'isola.
In media, occorre oltre un anno per realizzare un'isola. Inizialmente sarà grande abbastanza da ospitare qualche capanna, soprattutto in stile palafitta, per evitare inondazioni.
Getting Away From It All: The Extensive Building Activities of The Solomon Islanders