In questi giorni è visibile dal nostro emisfero una cometa, chiamata ISON, della quale si è molto parlato nelle scorse settimane. Ma prima di parlarne diamo uno sguardo allo splendido spettacolo che la cometa ci offre:
Qui trovate la fotografia ad alta risoluzione.
A proposito, cos’è una cometa?
Una cometa è un corpo celeste relativamente piccolo, composto principalmente di ghiaccio e polvere, abbastanza somigliante a un asteroide. Ciò che siamo abituati a chiamare cometa (e che si vede anche nella fotografia) in realtà è solo la coda emessa dal nucleo quando questo si avvicina al Sole. Il nucleo di una cometa è simile a questo:
Questo è il nucleo di Telmet 1 ritratto dalla sonda Deep Impact nel 2005. Quando è lontana dal Sole una cometa appare proprio così, come una grossa roccia.
Tutte le comete sono resti della formazione del Sistema Solare (quindi alcune sono vecchie di miliardi di anni o possono addirittura provenire da un altro sistema planetario) e di solito orbitano lontanissimo dal Sole, nella fascia di Kuiper o nella nube di Oort (qui per approfondire).
Può capitare che, durante la sua orbita, il nucleo si avvicini al Sole, fino ad arrivare nella regione più interna del Sistema Solare (dove si trova anche il nostro pianeta); in questo caso il calore irradiato dal Sole scalda la superficie del nucleo fino a far sublimare il ghiaccio che, evaporando con violenza, forma una nuvola di vapore e polveri. Il vento solare, poi, soffia via la nube di detriti fino a formare la coda della cometa.
Addirittura, può capitare che una cometa abbia un’orbita abbastanza irregolare da farla passare molto vicino al Sole che la cattura. In questo caso il nucleo precipita sul Sole e viene distrutto. Eventi di questo genere sono abbastanza comuni e sono stati addirittura fotografati, come questo immortalato dalla sonda SOHO:
Inoltre, la ISON è una “cometa non periodica”, ossia una cometa che ha un periodo orbitale maggiore di 200 anni o un’orbita irregolare. Ben diversa è la famosa cometa di Halley che, invece, è periodica e ha un periodo orbitale di circa 75 anni: l’ultimo passaggio risale al 1986, il prossimo si avrà nel 2061.
Ma ora occupiamoci di quella che è venuta a farci visita quest’anno: la cometa C/2012 S1, come è chiamata ufficialmente ISON.
ISON è stata scoperta nel 2012 da Vitali Nevki e Artyom Novichonok, presso il International Scientific Optical Network della Federazione Russa (da cui deriva anche il nome informale ISON). Fu vista la prima volta a circa 615 milioni di chilometri dal Sole, ossia vicino all’orbita di Giove.
La cometa sarà al perielio (ossia il punto più vicino al Sole della sua orbita) il 28 novembre e quel giorno sarà anche luminosissima: il 28 novembre sarà, probabilmente, il giorno migliore per osservarla.
C’è da dire anche che potrebbe non sopravvivere al passaggio: essendo una cometa non periodica potrebbe essere attirata dalla gravità del Sole e distrutta da esso o, addirittura, potrebbe essere vaporizzata dal calore senza essere catturata dalla gravità.
Nel caso in cui ISON sorpravviva al perielio ci accompagnerà per tutte le feste di Natale e sarà visibile anche il 25 dicembre, nella migliore tradizione natalizia.
Infine, voglio concludere con qualcosa di divertente: i soliti catastrofisti hanno scatenato la fantasia riguardo questa cometa e ci hanno regalato baggianat… ehm… perle meravigliose:
- secondo alcuni la cometa dovrebbe colpire la Terra e noi tutti saremmo tenuti all’oscuro di questo dalla autorità; peccato che chiunque abbia un telescopio, una calcolatrice scientifica e una certa esperienza possa calcolare la traiettoria della cometa, dato che ci sono migliaia di persone capaci di ciò in tutto il mondo, non è possibile che queste fantomatiche “autorità” possano mettere tutti a tacere;
- secondo i più fantasiosi la cometa è in realtà un’astronave aliena occultata; a me piace la fantascienza, ma questo è decisamente troppo!
In definitiva, non date retta ai catastrofisti ignoranti e, se potete, godetevi lo splendido spettacolo della ISON perché, purtroppo, le comete ben visibili non passato tutti i giorni.