Ispirati da Omero: l'Odissea musicale di Isaac Miguel

Creato il 06 febbraio 2015 da Ilariadot @Luna84
É stata una curiosità piuttosto ovvia, a guidarmi verso "Nuestra Odisea". Mi sarebbe bastato anche soltanto il titolo. Per di più, ad accompagnarlo, c'era un progetto grafico fatto di ancore, righe, e tutto il blu e il bianco della Grecia. Insomma: capirete che dovevo ascoltarlo, il disco di Isaac Miguel. L'avrei fatto anche se il suo passato non si fosse in qualche modo legato a El Canto del Loco. 


É per questo che l'ho aggiunto agli amici di Facebook, ormai molti anni fa. Suonava le tastiere in alcuni vecchi tour della band di Madrid, e la cosa sembrava bastarmi a ritenerlo degno d'attenzione. Ma i turnisti, si sa, hanno presenti precari sotto gli occhi delle masse. I volti in secondo piano cambiano. Si dimenticano in fretta, ancor prima che i gruppi si dividano. Ed è allora che la vita traccia sentieri paralleli, diversamente sterrati, lasciando che ciascuno scelga la sua rotta da sé. Lui, Isaac Miguel, originario di Logroño, ha continuato a muovere i suoi passi nei sottoboschi della scena indie spagnola. Si é fatto conoscere nei piccoli locali come voce del gruppo René. E poi ha avviato una campagna di crowdfunding volta a finanziarsi il primo disco a suo nome. Un disco dal titolo di Omerica memoria, proprio come il mio primo libro. E anche se i contenuti, con l'Odissea, non c'entrano niente, la sua scoperta mi ha resa felice di essere stata cosí bimbaminkia da chiedere l'amicizia a chiunque contornasse in qualche modo quella benedetta band di MadridOggi voglio farvelo conoscere, Isaac. Perché le sue canzoni non passano su Los 40 Principales o Cadena 100. E la musica spagnola, per chi vive in Italia, è più difficile scoprirla quando non è mainstream. Forse non vi verrebbe in mente, allora, di cercarlo su Spotify. Di seguirlo sui social network. Di prestargli attenzione. E, secondo me, vi perdereste qualcosa. I miei brani preferiti? Quello che dà il titolo all'album, ovviamente. E Yo no era para ti, forse il pezzo più ritmato ed orecchiabile, impreziosito da una vena di sottile ironia. Chissà se Ulisse apprezzerebbe, mentre twitta come un matto sulla prua della sua nave. 

  

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