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Istanbul, Europa: Le 10 cose da (assolutamente) non fare a Istanbul

Creato il 02 marzo 2013 da Istanbulavrupa

Istanbul, Europa: Le 10 cose da (assolutamente) non fare a IstanbulMi sono state chieste delle brevi e spiritose guide in pillole - 10, come i comandamenti (paragone forse blasfemo, ma pertinente) - su cosa fare e non fare una volta che avrete deciso di venire a Istanbul; accetto con entusiasmo l'incarico, la sfida: poi magari col contributo di tutti possiamo migliorarle. Inizio coi divieti, mi sento più a mio agio.

Primo, se avete due giorni di tempo - almeno la vostra prima volta - non veniteci per niente a Istanbul; non ne vale la pena: tra viaggio e tutto il resto non avrete modi di rendervi conto di cos'è e di come funziona la città. So che delle agenzie di viaggi propongono formule sprint a tappe forzate: le moschee di Sultanhamet, il palazzo ottomano di Topkapı il gran bazar, un kebab al volo, Taksim; resistete alla tentazione: finireste coll'avere di Istanbul una visione fuorviante, perché questa città è enorme e amministrativamente nata dalla fusione di 800 tra villaggi e insediamenti diversi, tra l'altro abitanti da una o più minoranze etniche e linguistiche (non dico che bisogna vederli tutti, ma qualcuno sì: Kuzguncuk, ad esempio).

Secondo, non venite a Istanbul ad agosto: può fare parecchio caldo ed esserci un'umidità spaventosa; la trovereste semi-abbandonata, percorsa da orde di turisti allo sbando: sofferenti e appiccicaticci. Molto meglio venire ad aprile - maggio, oppure a cavallo tra settembre e ottobre: il clima è migliore, la città è più animata (e non avrete la sgradevole sensazione di essere a un luna park verso l'ora di chiusura); in questi altri periodi - ma anche ad agosto, non si sa mai - non venite abbigliati come se andaste a Miami: di sera può fare freschetto a causa dei venti freddi balcanici e siberiani (Istanbul non è protetta da montagne e tutto ciò che arriva si scatena allegramente), se non siete dei fachiri sono obbligatori scarpe chiuse e una bella giacca.

Terzo, non scegliete un hotel a Sultanahmet; so che esistono combinazioni di prezzo favorevolissime e che c'è l'illusione di avere "le cose principali" a portata di piede: ma poi al tramonto vi trovereste nel deserto, con la tentazione dei ristoranti turistici (qualità del cibo non eccellente, costi da primato) e circondati solo ed esclusivamente da altri turisti. Lì, infatti, non ci abita praticamente più nessuno. Rivolgetevi altrove, la zona di Galata ad esempio: vita serale e notturna più invitante e "autentica", distanza comunque ridotta.

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(per leggere gli altri 7 comandamenti, cliccate qui)

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